Case popolari? Sì, ma ecologiche e di qualità

Nei prossimi due anni l’Aler realizzerà 237 alloggi nella Bergamasca, puntando sulla bioarchitettura. Verranno interpellati i nuovi inquilini per costruire appartamenti su misura

C’erano una volta le «case popolari». Appartamenti senza troppe pretese in casermoni che la gente guardava sempre con un po’ di diffidenza come fossero abitazioni di serie b, se non di serie c. Intendiamoci non sono scomparse, ma da qualche tempo l’Aler sta andando esattamente nella direzione opposta. Chi fino a qualche tempo fa avrebbe immaginato, per esempio, progetti dell’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale, l’ex Iacp, realizzati secondo i più moderni criteri della bioarchitettura? E chi si sarebbe mai aspettato che la stessa azienda decidesse, prima di avviare il cantiere, di interpellare i futuri inquilini con il proposito di costruire alloggi sempre più adeguati alle loro esigenze, le cosiddette «case su misura»? Ammettiamolo con tutta franchezza: nessuno.E invece l’Aler nuovo corso - quello avviato dal neodirettore generale Bruno Marzia - punta proprio a questo. E cioè: alla qualità. Perché tra gli interventi che verranno realizzati nei prossimi due anni sul territorio provinciale (237 alloggi, 129 dei quali in locazione, con un investimento complessivo di 26 milioni di euro parzialmente finanziati dalla Regione) parecchi seguono l’impostazione descritta prima. Due su tutti. Il primo a Calusco dove nelle 20 abitazioni in programma troveranno larga attuazione i principi della bioarchitettura e cioè tutti quegli accorgimenti che consentono sia risparmi energetici che una migliore qualità della vita: dall’utilizzo di materiali naturali e riciclabili alle murature a elevata inerzia termica in grado di non disperdere calore, dalle limitazioni dei campi magnetici alle serre per captare calore in inverno. Il secondo a Stezzano dove verranno costruite le famose «case su misura»: in tutto 16 appartamenti.

«Questo progetto - spiega il direttore generale Bruno Marzia - nasce dalla necessità di andare incontro alle esigenze delle giovani coppie in due modi. Innanzitutto realizzando alloggi dotati di quei servizi, come le nursery, particolarmente indicati alle famiglie appena formate. In secondo luogo con i prezzi convenzionati attraverso i quali cerchiamo di tradurre in termini pratici la funzione calmierante dell’ente sul mercato immobiliare. L’edilizia convenzionata si rivela infatti particolarmente utile a quelle fasce di popolazione, ormai sempre più ampie, che, da un lato, hanno redditi troppo elevati per poter accedere ai normali interventi dell’Aler, ma che dall’altro non riescono a far fronte alle quotazioni attuali ormai proibitive».

Il progetto più imponente sarà realizzato nella zona di Borgo Palazzo, a Bergamo, dove verranno costruiti 63 alloggi in locazione. Non solo: «Nello stesso quartiere - conclude Marzia - dovrebbero sorgere altri 34 appartamenti che verrebbero costruiti al posto della nuova sede dell’Aler al di fuori del programma finanziato con i 26 milioni di euro. Ma il condizionale è d’obbligo perché per concretizzare il progetto è indispensabile una variante urbanistica».

(20/09/2004)

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