«Quando si giocò Ascoli-Atalanta
Sommese era fuori dalla rosa»

«Non sono in grado di dire della gravità della situazione dell'Atalanta». Enrico Calabrese, il legale del calciatore dell'Ascoli Vincenzo Sommese, ha risposto così alle domande dei giornalisti dopo che il suo assistito ha risposto al gip Guido Salvini.

«Non sono in grado di dire della gravità della situazione dell'Atalanta». Enrico Calabrese, il legale del calciatore dell'Ascoli Vincenzo Sommese, ha risposto così alle domande dei giornalisti dopo che il suo assistito ha risposto al gip Guido Salvini.

L'interrogatorio è durato circa un'ora e mezza: all'uscita l'avvocato di Sommese ha precisato che, per quanto riguarda il match Ascoli-Atalanta del 12 marzo scorso, s'è parlato solo del ruolo di Sommese, che è marginale. Il calciatore infatti ha negato di aver pilotato i risultati perché in quel periodo, e a partire da gennaio, era fuori rosa.

Sommese, ha confermato il suo legale, vuole collaborare: ha ammesso quello che doveva, ma ha respinto le accuse che non sono veritiere. Il calciatore - ha anche aggiunto l'avvocato - è molto dispiaciuto per l'Ascoli, perché la squadra è all'oscuro di tutto.

Per quanto le carte trovate in possesso dell'odontoiatra Mario Pirani, che attesterebbero dei debiti di Sommese, l'avvocato ha confermato che si tratta di documenti di natura personale, che nulla hanno a che fare con l'inchiesta sulle scommesse.

Vincenzo Sommese è stato interrogato prima del compagno di squadra Vittorio Micolucci, anche lui dell'Ascoli.

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