Cgil sul disservizi delle Poste:
la società s'assuma sue responsabilità

I disservizi che dalla metà della scorsa settimana hanno investito gli uffici postali di vari territori del Paese sono stati provocati dall'implementazione del sistema informatico di Poste Italiane. Lo dice la Cgil: si eviti di scaricare la colpa sui lavoratori.

I disservizi che dalla metà della scorsa settimana hanno investito gli uffici postali di vari territori del Paese e che, nella nostra provincia, si sono registrati soprattutto nella città di Bergamo, ma anche a Zogno, Valbrembo, San Giovanni Bianco, Almè, Bottanuco, Curno, Verdello Mozzo, Calcinate, Lovere (e che hanno comportato persino la chiusura di sportelli ad esempio ad Ubiale e a Treviolo) sono stati provocati dall'implementazione del sistema informatico di Poste Italiane.

Ecco di seguito le considerazioni di Paolo Turani della Slc-Cgil di Bergamo sulla vicenda: «Nelle ore più difficili del blocco informatico, i dipendenti di Poste Italiane hanno pagato con la propria presenza agli sportelli, cioè con la propria "faccia", le lacune tecniche della società e si sono fatti carico del rapporto con i clienti per i quali risultava difficile effettuare anche semplici operazioni contabili».

«La piattaforma informatica, lo ricordiamo, già da tempo, forse già da un anno, dava segnali di difficoltà: anche per questo, per le incertezze già evidenziate nel funzionamento del sistema, ci sembra che Poste abbia deciso tempi e modalità di implementazione del sistema con superficialità, vista anche la coincidenza del periodo scelto, quello del pagamento delle pensioni ad inizio mese. Pensiamo che sia indispensabile un atto di assunzione di responsabilità da parte dell'azienda a tutti i livelli, perché non si può scaricare i guai del vertice sulle spalle di chi lavora agli sportelli».

© RIPRODUZIONE RISERVATA