Canti boliviani per l'addio a Lucas
La maglietta n.7 sulla bara bianca

La maglietta bianca con il numero 7 indossata quel tragico pomeriggio all'oratorio di San Colombano e ora adagiata sulla bara bianca. Gli occhi dei familiari, degli amici sono tutti puntati lì su quella bara che racchiude la salma di Lucas Luizaga di 16 anni.

La maglietta bianca con il numero 7 indossata quel tragico pomeriggio all'oratorio di San Colombano e ora adagiata sulla bara bianca. Gli occhi dei familiari, degli amici, dei compagni di classe sono tutti puntati lì su quella bara che racchiude la salma di Lucas Luizaga di 16 anni. Sulla maglia bianca la scritta in nero: «Nessuno muore sulla terra finché vive nei cuori di chi resta».

Tantissimi hanno voluto stringersi attorno al dolore della famiglia per l'ultimo addio a Lucas nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina. Il curato don Cristiano Re nel corso dell'omelia ha tratteggiato un breve profilo del ragazzo che frequentava l'oratorio e ha ricordato che di una persona non si perde mai nulla. Parole di conforto, ma anche di aiuto ai familiari perchè sappiano superare questa dura prova.

Durante la liturgia funebre i ragazzi boliviani hanno intonato una serie di canti del loro Paese che hanno poi accompagnato il feretro al Cimitero monumentale di Bergamo.

La tragedia che aveva colpito Lucas era accaduta sabato pomeriggio all'oratorio di San Colombano. Il ragazzo era appena sceso in campo, accasciandosi all'improvviso sotto gli occhi dei compagni di squadra e di suo padre, che sedeva in panchina. Poi le fasi concitate dei soccorsi, la corsa in ospedale, il ricovero in Rianimazione, il coma. Purtroppo per Lucas Luizaga, 16 anni, non c'è stato nulla da fare: domenica nel primo pomeriggio, a 24 ore di distanza dal malore, è morto ai Riuniti di Bergamo.

Originario della Bolivia - la famiglia vive a Bergamo da una quindicina d'anni - abitava in via degli Albani, zona Borgo Santa Caterina, e studiava all'Istituto Natta di viale Europa. La partita tra Diablos Rojos e i Blooming, valevole per un torneo organizzato dalla comunità boliviana, era iniziata da 17 minuti quando Lucas Luizaga è sceso in campo. Il padre, Juan, sedeva in panchina. «Lucas ha preso palla - racconta uno dei calciatori - ha fatto un passaggio a un compagno, quindi si è messo a correre in scioltezza verso il centrocampo. Poi ha fatto qualche passo indietro e, all'improvviso, si è accasciato». Immediatamente i giocatori e i componenti delle panchine si sono avvicinati a lui per prestargli soccorso. «Si è rialzato per qualche istante, come per allontanare le persone che lo attorniavano, poi è caduto nuovamente», racconta ancora il testimone.

È scattata la corsa in ambulanza verso gli Ospedali Riuniti, dove il sedicenne è stato ricoverato, in coma e in prognosi riservata. Le speranze di salvare la vita del giovane sono parse da subito molto flebili. E domenica Lucas non ce l'ha fatta.

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