Il convegno ecclesiale su lavoro
Oggi conclude mons. Beschi

Si chiude oggi all'auditorium del Seminario vescovile il convegno conclusivo del percorso organizzato dalla diocesi sul lavoro a Bergamo. Dopo le sessioni di studio di venerdì, oggi concluderà i lavori il vescovo Francesco Beschi.

Si chiude oggi all'auditorium del Seminario vescovile il convegno conclusivo del percorso organizzato dalla diocesi sul lavoro a Bergamo. Alle 8,30 la preghiera e i saluti delle autorità. Alle 9,15 l'introduzione di monsignor Maurizio Gervasoni. A seguire le relazioni di Stefano Tomelleri, Giovanni Marseguerra, Carlo Dell'Aringa, Stefano Paleari, monsignor Lino Casati. Conclude i lavori il vescovo Francesco Beschi.

Nella giornata di ieri l'attenzione è stata focalizzata al mondo del lavoro e al ruolo dei giovani. Ossia: nel panorama di questo lavoro incerto, questo lavoro a contratto, questo lavoro flessibile, questo lavoro che tende a consumare risorse, territorio, tempo, in questo panorama di lavoro che manca quale futuro si offre alla nostra terra? Si può disgiungere lo sviluppo della Bergamasca da quello della regione, del Paese, del mondo? E di quale sviluppo stiamo parlando: sviluppo sobrio, attento, responsabile verso le relazioni, verso le persone, verso il territorio? O uno sviluppo fondato sul consumo e sull'arricchimento materiale punto e basta? Ha detto Stefano Tomelleri nell'introdurre il convegno su «Lavoro e sviluppo umano: il lavoro cambia e ci cambia»: «Il lavoro si sta rivelando spesso luogo di fatiche, di ingiustizie, di precarietà. Ma esiste una voglia di cambiamento, di un lavoro che generi, che crei, che promuova persone e territorio». I giovani e le sfide E così è cominciata la due giorni di analisi del lavoro.

Nella giornata di venerdì 10 giugno erano previste tre sessioni, due al centro congressi Papa Giovanni XXIII (rispettivamente su sviluppo economico e sviluppo intergenerazionale) e una alla Casa del Giovane (lo sviluppo sociale). La sessione sullo sviluppo sociale era moderata da Stefano Tomelleri, docente dell'Università degli studi di Bergamo. Sono intervenuti Fabio Introini (Università Cattolica di Milano), Ivo Lizzola (Università di Bergamo, Scienze della formazione) e Lucio Cassia (Università di Bergamo, Ingegneria). Tra le principali riflessione l'importanza di incoraggiare le nuove generazioni a lasciare la comodità del proprio ambiente e impegnarsi per entrare nei mercati lontani, intrecciare rapporti e mantenerli. Da qui il ruolo dell'università, ma anche del territorio e delle imprese bergamasche. per un alvoro che prima di tutto promuova la persona.

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