Sorpresi a rubare rame a Pedrengo
Condannati due bergamaschi

Hanno saccheggiato le grondaie in rame del cimitero di Pedrengo, ma i carabinieri della tenenza di Seriate li hanno colti in flagrante, arrestandoli per tentato furto aggravato.

Hanno saccheggiato le grondaie in rame del cimitero di Pedrengo, ma i carabinieri della tenenza di Seriate li hanno colti in flagrante, insospettiti dall'atteggiamento eccessivamente nervoso di uno dei due, arrestandoli per tentato furto aggravato.

Nella mattinata di mercoledì 15 giugno sono così comparsi a processo in direttissima M. S., incensurato di 26 anni di Torre Boldone, e C. M., ventiduenne di Gorle con precedenti penali. La vicenda risale alla notte tra martedì 14 e mercoledì 15, poco dopo le due del mattino: a quell'ora una pattuglia dei militari di Seriate ha notato una vettura con a bordo il ventiseienne nelle vicinanze del cimitero di Pedrengo, una Fiat Punto. A destare la loro attenzione un improvviso aumento della velocità del giovane quando li ha notati, e tanto è bastato a convincerli a fermarlo per un controllo. Tutto in realtà è risultato in ordine, ma il ventiseienne è apparso molto nervoso ai carabinieri, che quindi, lasciandolo ripartire, hanno deciso comunque di restare in zona per qualche accertamento.

Poco più tardi la pattuglia ha infatti visto di nuovo la vettura davanti al cimitero di Pedrengo, con il motore acceso e i fari spenti. A quel punto i militari sono intervenuti e hanno sorpreso i due giovani, mentre una terza persona, nel cimitero, si è dileguata: è stata poi identificata, sia sulla base di alcuni oggetti lasciati sul posto e sia per la testimonianza ieri in aula dei due giovani, nel padre del ventiduenne. In particolare i due stavano caricando sulla Fiat Punto alcuno grondaie e altro materiale in rame appena asportato dal vicino cimitero. Per entrambi sono scattate le manette per tentato furto.

Davanti al giudice entrambi hanno ammesso la loro responsabilità. Il ventiseienne in particolare ha spiegato di essersi prestato per caricare il materiale, mentre ad organizzare il tutto e a sapere dove portare poi il rame rubato per rivenderlo sarebbe stato il terzo uomo. Il giudice ha convalidato entrambi gli arresti: senza misure cautelari per il ventiseienne, in quanto incensurato, e con quella della custodia cautelare in carcere per il 22enne. Il primo ha patteggiato due mesi con il beneficio della sospensione condizionale della pena, mentre il ventiduenne è stato condannato con rito abbreviato a quattro mesi di reclusione.

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