Gdf Treviglio, evasione fiscale:
sequestate quattro società

Nella contabilità delle proprie aziende avevano annotato fatture provenienti da importanti società per azioni e con l'Iva che hanno recuperato da queste fatture avevano pagato i contributi dei loro 60 dipendenti. Purtroppo era tutto falso.

Nella contabilità delle proprie aziende avevano annotato fatture provenienti da importanti società per azioni e con l'Iva che hanno recuperato da queste fatture avevano pagato i contributi dei loro 60 dipendenti. Purtroppo era tutto falso, tanto che le società «emittenti», contattate dalle Fiamme Gialle di Treviglio, hanno negato di aver mai avuto a che fare con tali aziende.

Questa è solo uno dei numerosi illeciti attribuiti a tre fratelli, ed alla compagna di uno di questi, che operavano in provincia di Bergamo nel settore delle costruzioni residenziali.

La frode ha consentito negli anni di accumulare un discreto bottino tanto che l'ideatore abitava in un lussuoso attico all'interno di un prestigioso complesso residenziale rifinito con pregiati marmi.

Da qui il nome all'operazione - Torri di marmo - scattata alle prime luci dell'alba di giovedì 16 giugno con più di 30 militari impegnati. I quattro imprenditori sono stati colpiti dalla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Bergamo e tutti i loro beni, sino all'ammontare di 4 milioni di euro, sono stati sequestrati.

Tutte le aziende sequestrate hanno sede nella nostra provincia ad eccezione di una con sede legale in Reggio Calabria ma, di fatto, gestita in bergamasca. Ora, in attesa che venga celebrato il processo, spetterà all'amministratore giudiziale nominato dal Tribunale gestire le quattro società.

In caso di condanna tutti i beni personali degli imprenditori incriminati verranno confiscati e serviranno a riparare il danno sofferto dalle casse dell'Erario.

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