Federconsumatori: «Ma si può
amministrare una città così?»

Sulla vicenda dei cartelli in dialetto interviene Umberto Dolci, presidente di Federconsumatori di Bergamo con una lettera aperta al sindaco nella quale si chiede: «Ma si può amministrare una città in questa maniera?».

Sulla vicenda dei cartelli in dialetto interviene Umberto Dolci, presidente di Federconsumatori di Bergamo con una lettera aperta al sindaco nella quale si chiede: «Ma si può amministrare una città in questa maniera?».

Ecco il testo della lettera al sindaco Franco Tentorio

«Dopo l'iniziativa dell'assessore Saltarelli che, a quanto pare, a insaputa della Giunta, del Consiglio Comunale, degli Uffici dedicati alla segnaletica, degli stessi Uffici dei Lavori Pubblici , sicuramente dei Cittadini, ecc…ha fatto installare dei cartelli stradali con l'unico scopo di scrivere Bergamo in dialetto, una domanda è d'obbligo: si può amministrare una città in questa maniera?

Non voglio entrare nel merito dell'opportunità o meno di privilegiare i sentimenti di una parte politica dei Cittadini a scapito di coloro che non la pensano alla stessa maniera; il problema che Le sottopongo è, anche, di correttezza amministrativa. Mi rendo conto di fare domande che dovrebbero essere retoriche, ma evidentemente non è così per il Suo assessore ai lavori pubblici:

A) è lecito mettere sul suolo pubblico, in fregio a delle strade ad alto scorrimento, dei cartelli senza la preventiva autorizzazione di coloro che devono vigilare sulla viabilità?
B) È corretto utilizzare tempo ed energie pubbliche per iniziative personali?
C) È segno di trasparenza non dire chi ha pagato la fornitura dei cartelli?
D) Se poi si venisse a sapere che il generoso “benefattore”, oltre ad essere un simpatizzante della Lega, magari ha rapporti di lavoro con l'amministrazione comunale?
E) Cosa devono pensare i Cittadini di un Assessore che si lamenta perché non ha operai da dedicare alla sistemazione delle buche e poi trova il tempo di impiegarli a mettere cartelli anonimi?
F) Oppure anche la posa dei cartelli è stata fatta a spese del misterioso mecenate? Egregio Sindaco, io avrei ritenuto legittimo se Lei e la Giunta che ci amministra aveste fatto una scelta e ve ne foste assunta la responsabilità. In questo modo, trasparente, ognuno avrebbe potuto valutare sul vostro operato.

Concludo con due “preghiere”:
1) non mi risponda che “i problemi sono altri”
2) se deciderà di mettere cartelli in dialetto, almeno paghiamoli con i nostri soldi».

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