Domenica il raduno di Pontida
La Lega fisserà qui i suoi paletti

La «svolta» che Bossi annuncerà da Pontida potrebbe toccare molti argomenti scottanti. I vertici lumbard sono riusciti a mantenere il massimo riserbo sull'annuncio, alimentando così i sospetti di un clamoroso ultimatum a Berlusconi.

Riforma del fisco, riduzione delle missioni militari internazionali, trasferimento dei ministeri al Nord, ritiro dalla Libia, blocco navale nel Mediterraneo per gli immigrati nordafricani. Ma anche stop in Cdm al decreto rifiuti in Campania e forse, si ragiona in ambienti della maggioranza, il colpo ad effetto di chiedere a Silvio Berlusconi di fare un passo indietro in vista delle elezioni del 2013. La «svolta» che Umberto Bossi annuncerà dal palco di Pontida potrebbe toccare tutti questi argomenti. I vertici lumbard sono riusciti a mantenere il massimo riserbo sull'annuncio di Bossi, alimentando così i sospetti di un clamoroso ultimatum a Berlusconi. Anzi proprio sull'ambiguità sembra giocare il Carroccio, in modo da far crescere l'attesa per il raduno lombardo.

È questo di Pontida è un appuntamento importante in cui si diranno tante cose che «certamente influiranno sulla scena politica», afferma sibillino il ministro Roberto Maroni perchè «la Lega è determinante e gioca un ruolo da protagonista». Come se non bastasse, a minare la tranquillità degli alleati del Pdl ci si mette anche il ministro Roberto Calderoli che rivendica con orgoglio il merito di aver bloccato per ben due volte in Consiglio dei ministri il decreto per i rifiuti a Napoli.

Inoltre, sempre da Pontida e sempre domenica, sarà avviata la raccolta firme per la proposta di legge di territorializzazione dei Ministeri. «In sei mesi - afferma Calderoli - dobbiamo raccogliere 50mila firme ma abbiamo l'intenzione di raccoglierne milioni, in modo da piegare il Palazzo».

Pontida sarà quindi l'occasione per fare un bilancio, una sorta di riassunto dell'attività governativa, ma anche uno strumento per rilanciare la Lega, con nuove iniziative. E nuovi ultimatum.

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