Il treno si ferma in campagna
Milano-Verdello: «solo» 90 minuti

«Ci terrei a informare i lettori dell'Eco di Bergamo dell'ultimo (meglio dire ennesimo, visti i precedenti) disservizio di Trenitalia, ora Trenord.
Il protagonista è stato domenica 19 giugno 2011, il regionale 2629 in partenza da Milano Centrale».

«Ci terrei a informare i lettori dell'Eco di Bergamo dell'ultimo (meglio dire ennesimo, visti i precedenti) disservizio di Trenitalia, ora Trenord.
Il protagonista è stato domenica 19 giugno 2011, il regionale 2629 in partenza da Milano Centrale alle ore 17.15. Convoglio - ci racconta il nostro lettore Enrico - da me preso a Milano Lambrate, dove s'è presentato con 5 minuti di ritardo (chi ben comincia...)».

Ecco il resto del racconto: «Il viaggio è stato poi tranquillo fino a poco dopo Vignate, dove è accaduto l'imponderabile: dalle 17.35 alle 18.20 (circa) fermi immobili. Il tutto senza avere (almeno per quanto mi riguarda) la minima informazione, un motivo, una causa, nemmeno una delle solite patetiche scuse.

Unica nota lieta, la presenza di aria condizionata funzionante: so che i viaggiatori più viziati tra coloro i quali leggono potrebbero pensare che un minimo di refrigerio sia un requisito di comfort minimo per viaggiare, soprattutto d'estate, sigillati dentro involucri di latta perennemente esposti al sole; per noi sfortunati fruitori della linea Milano Centrale - Bergamo non è purtroppo la norma, di conseguenza quando troviamo questi piccoli lussi finiamo per apprezzarli forse più del dovuto.

Il treno è poi ripartito, dopo un paio di "scatti a vuoto", ad una velocità che si è mantenuta infima fino approssimativamente a Melzo, dove il locomotore è parso resuscitare come un moderno Lazzaro.

Poco prima delle 18.35 avveniva il passaggio per la stazione di Treviglio Ovest, con notevoli squilli di tromba. Apprestandomi a scendere alla mia stazione e posizionandomi in prossimità della porta per uscire il più velocemente possibile (la sindrome di Stoccolma non ha evidentemente attecchito su di me), ho visto per la prima volta nel pomeriggio quello che suppongo fosse il capotreno, il quale dopo avermi superato alle spalle in maniera sorprendentemente rapida, si è rinchiuso nella carrozza-locomotore (intendo proprio chiudendo la porta scorrevole a chiave dietro di sé) senza proferire verbo. Beh, cosa potevo avere di cui lamentarmi?

Infine, verso le 18.43, la mia agonia terminava alla stazione di Verdello Dalmine, dove il tabellone luminoso segnalava tronfio un ritardo di 50 minuti, che, se la matematica non è un'opinione, includeva uno sconto di 7 minuti.

E' senza dubbio questo metodo che permette, ogni mese, di poter godere di un paio di pagine marcate Trenitalia su ogni quotidiano, in cui ci ricordano che l'indice di puntualità dei treni lombardi è del milleduecento per cento, la pulizia è irreprensibile e la rete la migliore d'Europa, facendo sorgere in ognuno di noi l'intimo dubbio di aver viaggiato per errore con un'altra compagnia.

PS: Informandomi su Internet una volta arrivato a casa, trovo un avviso di possibili VARIAZIONI nei giorni 18 e 19 giugno per lavori di potenziamento (?) infrastrutturale tra Pioltello e Cassano D'Adda: si parla comunque di ritardi ENTRO 5 MINUTI, e non per questo specifico treno. Comunque è stata senza dubbio una variazione quella di oggi, anche se dopo 5 anni di pendolarismo finisce quasi per essere la norma, non una novità».

E.S., pendolare per necessità

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