«Società intascava i soldi dei tributi»
Ai domiciliari manager di Dalmine

C'è anche un manager di Dalmine fra le cinque persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito di un'inchiesta su una presunta sottrazione di denaro dalla riscossione dei tributi per conto di alcune amministrazioni locali.

C'è anche un manager di Dalmine, S. G., 52 anni, fra le cinque persone arrestate lunedì 20 giugno dalla Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito di un'inchiesta su una presunta sottrazione di denaro proveniente dalla riscossione dei tributi per conto di alcune amministrazioni locali, fra cui in particolare il Comune di Napoli, da parte di una società milanese fallita nel 2009, la Aip, Azienda italiana pubblicità. Il bergamasco è finito nell'inchiesta in quanto ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato della Aip. Il gip ha disposto per lui gli arresti domiciliari. Le altre persone finite nei guai risiedono invece in provincia di Milano.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare – emessa dal Gip di Milano, Micaela Serena Curami – nei confronti dei cinque indagati, di cui due in carcere e tre ai domiciliari (tra cui il manager di Dalmine), accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta e peculato. Secondo gli inquirenti gli indagati, attraverso la gestione della Aip, società milanese incaricata della liquidazione, dell'accertamento e della riscossione di tributi ed altre entrate (Tarsu, Ici, pubblicità, Tosap, multe, condoni e altro) di alcuni enti locali (tra cui i Comuni di Napoli, Bordighera, Siderno, Grumo Nevano, Oppido Mamertina), avrebbero sottratto in maniera fraudolenta somme per circa 50 milioni di euro, derivanti dalla riscossione dei tributi. Inoltre, sempre secondo le accuse, gli indagati avrebbero distratto parte del patrimonio della società, poi fallita, per circa 18 milioni.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 21 giugno

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