Un anno fa fu uccisa Sonia Balconi
La colpa? Anche di un blackout

Sonia Balconi, la donna di Rivolta d'Adda uccisa esattamente un anno fa da Gaetano De Carlo, carrozziere di Vailate che parecchi anni prima si era invaghito di lei vedendola in piscina, non è stata protetta anche a causa di un blackout elettrico.

Sonia Balconi, la donna di Rivolta d'Adda uccisa esattamente un anno fa da Gaetano De Carlo, carrozziere di Vailate che parecchi anni prima si era invaghito di lei vedendola in piscina, non è stata protetta anche a causa di un blackout elettrico.

Un macigno che sa di beffa e va ad aggiungersi al dolore di una famiglia sospesa tra gli interrogativi e il dovere di dare un futuro alla bambina di Sonia, rimasta senza mamma. Se la quarantaduenne, più volte minacciata e pedinata da De Carlo, l'aveva denunciato per molestie. Se De Carlo il 30 giugno scorso, alle 7,45 nel Torinese aveva ucciso l'ex fidanzata, facendo poi perdere le tracce, perché nessuno ha incrociato questi due dati e ha avvisato Sonia del potenziale pericolo che stava per correre?

Oggi che è un anno senza Sonia, a ricordarla è il fratello Marco. Che a questi interrogativi ha una risposta «crudele e assurda». Fratello e angelo custode, colui che negli ultimi sette anni accompagnava, seguiva, scortava Sonia dal lavoro a casa, cercando di intercettare l'uomo che più volte l'aveva minacciata e, anche, picchiata, spiega: «Dagli atti che si sono stati consegnati dalla procura di Torino è emerso che quel 30 giugno, dopo il primo omicidio non hanno avvisato Sonia per un errore "tecnico". Perché, cioè, la denuncia che Sonia aveva presentato nei confronti del suo assassino, quando lui nel febbraio del 2009 la aggredì, nel giardino di casa e con la bambina in braccio, non era stata inserita a computer». Guasto elettrico, si legge negli incartamenti.

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