Assediata da market di altri paesi:
Pradalunga vuol chiedere i danni

La denuncia è chiara: «Se da un lato i comuni di Nembro ed Albino avranno in cambio denaro fresco da investire in infrastrutture ed arredo urbano, Pradalunga di fatto verrà danneggiata». E qui non si esclude neppure l'ipotesi di chiedeere i danni.

La ratifica dell'accordo di programma finalizzato all'apertura di strutture polifunzionali commerciali e terziarie nei comuni di Albino e Nembro suscita preoccupazione dei comuni vicini. Per l'assessore al commercio di Pradalunga Ivan Caffi «queste nuove aperture daranno il colpo di grazia alle poche attività di commercio rimaste sul territorio  di Pradalunga».

La denuncia è chiara: «Se da un lato i comuni di Nembro ed Albino avranno in cambio denaro fresco da investire in infrastrutture ed arredo urbano, Pradalunga di fatto verrà danneggiata  dallo svuotamento con il conseguente degrado del  proprio centro storico, un tempo luogo di insediamenti commerciali di vendita al dettaglio».

E se questa è la realtà, non c'è nessuna intenzione di rimanere a guardare passivamente. «Poniamo sul tappeto – continua Caffi – la questione del danno economico e di immagine derivante da questa emorragia commerciale dei paesi di confine con i centri commerciali. Se l'insediamento di grossi e diffusi punti vendita è commisurato al numero di abitanti in un raggio territoriale ben definito, è altrettanto logico esigere che i comuni di confine penalizzati possano beneficiare di una parte degli introiti incassati dai comuni ove la struttura viene realizzata».

Provocatoriamente il comune di Pradalunga non esclude di chiedere un risarcimento.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 3 luglio

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