Scuola, la Cgil: a rischio i servizi
Tagliati in Bergamasca 251 posti

«Come può la scuola funzionare a dovere senza il giusto numero di assistenti amministrativi, assistenti tecnici e collaboratori scolastici, i bidelli insomma?». Se lo domanda la Cgil, ricordando che per la nostra provincia sono stati tagliati circa 251 posti.

«Come può la scuola funzionare a dovere senza il giusto numero di assistenti amministrativi, assistenti tecnici e collaboratori scolastici, i bidelli insomma?». Se lo domanda la Cgil, ricordando che «gli studenti e le loro famiglie lo scopriranno probabilmente sulla propria pelle l'anno scolastico prossimo, visto che il Governo ha deciso un taglio a livello nazionale di  14.166 posti di lavoro Ata».

Per la nostra provincia - calcola il sindacato - il taglio è di circa 251 posti (66 assistenti amministrativi, un tecnico e 184 collaboratori scolastici in meno). «La scuola pubblica bergamasca non reggerà un taglio di questa portata. Lanciamo, quindi, un appello e un allarme a tutti:  docenti, alunni, genitori e enti locali».

In molte scuole secondo la Cgil non saranno garantiti i servizi minimi essenziali di sicurezza, sorveglianza, apertura delle scuole, pulizia. «Siamo arrivati all'assurdo: istituti scolastici, specialmente quelli in zone montane delle valli, con un numero di edifici scolastici superiore ai “bidelli” assegnati».

E allora, «hi aprirà e vigilerà le scuole, chi assisterà e sorveglierà i bambini quando dovranno uscire dalla classe per andare semplicemente in bagno, chi assisterà gli alunni disabili, chi curerà l'igiene personale dei bambini della scuola dell'infanzia, chi garantirà il primo soccorso?»

Per il sindacato anche i servizi amministrativi interni ed esterni subiranno gravi ripercussioni sulla tempistica e qualità del lavoro. «È necessario - si sottolinea - che siano ripristinate le condizioni “di organico di fatto” almeno dello scorso anno scolastico con una particolare attenzione sulla gravità emergenziale del dato dei collaboratori scolastici, tenuto conto che gli alunni iscritti previsti per l'anno prossimo saranno più di 2.500 rispetto a quest'anno».

Non è solo una battaglia per i posti di lavoro di centinaia di persone e relative famiglie - conclude la Cgil - ma è anche una battaglia per la difesa e la qualità della scuola pubblica».

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