Trasporti, il Pd: no agli aumenti
Raccolta adesioni su internet

No agli aumenti! È netta la posizione del Partito Democratico che proprio mercoledì mattina con il segretario regionale Maurizio Martina e il consigliere regionale Mario Barboni era in stazione a Bergamo a volantinare contro gli incrementi delle tariffe.

No agli aumenti! È netta la posizione del Partito Democratico che proprio mercoledì mattina con il segretario regionale Maurizio Martina e il consigliere regionale Mario Barboni era in stazione a Bergamo a volantinare contro gli incrementi delle tariffe di biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico regionale, dando inizio a una campagna per sensibilizzare i cittadini e in particolar modo i pendolari sull'ulteriore ritocco del 9,09% che entrerà in vigore da agosto, dopo quello di oltre il 12% applicato dalla Regione a partire da febbraio.

L'intento del gruppo regionale del Pd è quello di effettuare volantinaggi in tutte le 415 stazioni ferroviarie lombarde con la collaborazione dei circoli territoriali del Pd, e di raccogliere sulla pagina web aperta sul sito www.blogdem.it le adesioni e le lamentele degli utenti di treni, autobus e tram. L'obiettivo è convincere la Regione a congelare gli aumenti.

L'aumento medio del 23% ricadrà su tutti gli utenti senza che vi sia alcun miglioramento del servizio e, nel caso del trasporto su gomma e urbano, con una riduzione significativa delle corse in molte città lombarde.

«Con questi ulteriori aumenti, i secondi nell'arco di sei mesi, verranno penalizzati quei cittadini che investono sul trasporto pubblico e che rinunciano all'auto - dichiarano Martina e Barboni -. Un aumento del 23% non c'era mai stato prima nella storia del trasporto pubblico regionale. La responsabilità prima di tutto è del Governo che ha tagliato pesantemente i trasferimenti alle Regioni per questi servizi, e anche della Regione che non ha saputo opporsi efficacemente ai tagli».

«Siamo preoccupati – continuano i consiglieri regionali - per l'aumento e per gli ulteriori tagli che il governo potrebbe effettuare per il 2012. La manovra nazionale rischia di colpire ancora il trasporto pubblico locale nel momento in cui in Regione si inizia a discutere del progetto di legge di riforma del settore in cui c'è una norma che autorizza la Regione a deliberare automaticamente aumenti delle tariffe in seguito ai tagli del Governo».

«Ma aumentare già in questo modo è ingiusto, tanto più che nel 2010 il trasporto ferroviario ha registrato le performance peggiori degli ultimi anni mentre in molte città si è già provveduto a tagliare le corse del trasporto urbano oltre che ad aumentare il costo del biglietto».

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