Adda, dove i sub combattono
per sventare il codice rosso

A loro spetta il compito di vigilare sulle insidiose acque del fiume Adda, monitorandolo nei fine settimana estivi per tutelare i bagnanti ed evitare disgrazie. Sono gli uomini del «Nucleo sommozzatori volontari di Treviglio», l'unico in Lombardia accreditato dal 118.

A loro spetta il compito di vigilare sulle insidiose acque del fiume Adda, monitorandolo nei fine settimana estivi per tutelare i bagnanti ed evitare disgrazie. Sono gli uomini del «Nucleo sommozzatori volontari di Treviglio», una realtà associativa presente sul territorio da 18 anni, fra le poche nel suo genere in Italia. E soprattutto l'unica in Lombardia accreditata dal 118.

Da maggio a settembre i 46 operatori garantiscono un servizio voluto dalle amministrazioni comunali di Fara Gera d'Adda e Cassano (Milano) per evitare che i numerosi frequentatori si immergano nel fiume nonostante il divieto di balneazione, con gli inevitabili e risaputi rischi.

Il sabato dalle 14 alle 18 e la domenica dalle 9 alle 19 una squadra di volontari è in perlustrazione dalla diga «Sant'Anna» di Fara d'Adda, a nord, a quella chiamata «Pòra Cà», più a sud, nel territorio di Cassano: la parte del fiume dove negli ultimi dieci anni sono annegate qualcosa come venti persone, per lo più straniere, e ne sono state salvate altrettante.

Sette chilometri lungo i quali il gommone con tre subacquei, coadiuvati a terra da un caposquadra e due operatori, avanza per controllare la situazione e scongiurare il pericolo che qualcuno possa annegare.

L'attività dei sommozzatori di Treviglio da questo mese approda anche nel lago d'Iseo. Il gruppo, infatti, inizierà a perlustrare le acque antistanti Sarnico e Predore fino a Montisola, con il supporto della motovedetta della polizia provinciale, alternandosi nel fine settimana con i carabinieri in congedo di Grumello del Monte.

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