«Mi hanno rubato il salame»
E s'inventa detective a Gerosa

Un metro e sessanta, corporatura robusta, capello brizzolato, accento bergamasco. Segni particolari: scippatore di salami. Ma sulla sua strada ha trovato un osso duro: la signora Adriana che ai carabinieri ha già fornito un identikit.

Un metro e sessanta, corporatura robusta, capello brizzolato, accento bergamasco. Segni particolari: scippatore di salami. Ma sulla sua strada ha trovato un osso duro: la signora Adriana che ai carabinieri ha già fornito un identikit.

Siamo a Gerosa, terra di formaggi ma non solo. Alla ditta Rasmo, di cui la signora è titolare con il marito, son specializzati in opere d'arte da macelleria, tanto da aver brevettato pure un salame speciale, mixato carne e Branzi.

Stando a quanto denunciato ai carabinieri dalla signora Adriana, in terra brembana vanno moltiplicandosi gli episodi di sabotaggio culinario. «Insomma - dice - c'è questo personaggio che si presenta in mezza valle col suo furgone rosso e propone salami Rasmo. Ma è tutto falso, i salami Rasmo non sa nemmeno cosa sono. E adesso lo abbiamo denunciato...».

Anche perché l'insaccato taroccato è di quelli zero marchio, zero scontrino. «E magari alla gente fa pure male, chissà cosa c'è dentro...». Insomma la signora Adriana non ci sta. Tanto che ha presentato una pepata denuncia. Dettando in caserma: «Propongo querela e chiedo punizione».

Ma come han fatto alla Rasmo a sapere del furfante? Qui sta il bello. Perché siamo di fronte a una pre-indagine a conduzione familiare. Che per ora ha dato come frutto un furgoncino rosso. E anche un identikit.

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