Per l'Unità scalate 150 cime:
mille gli escursionisti coinvolti

Centocinquanta cime, salite tutte nello stesso giorno e tutte con lo stesso spirito: celebrare l'importante ricorrenza, evocando quell'epopea risorgimentale cui la Bergamo dei Nullo, dei Piccinini, dei Cucchi diede un contributo fondamentale.

Centocinquanta cime, salite tutte nello stesso giorno e tutte con lo stesso spirito: celebrare l'importante ricorrenza, evocando quell'epopea risorgimentale cui la Bergamo dei Nullo, dei Piccinini, dei Cucchi diede un contributo fondamentale.

Merito del locale Cai che domenica ha dato prova dell'ennesima capacità organizzativa promuovendo l'iniziativa e coinvolgendo oltre mille escursionisti, ma merito anche delle montagne bergamasche in grado di accomunare anziché dividere, di rendere omaggio senza indulgere in una retorica da due soldi.

Camino, Presolana, Venerocolo, Arera, Vodala, Diavolo, Diavolino. Non servono troppe parole: bastano i nomi a suscitare emozioni, invogliare a salire, portandosi nello zaino il tricolore da tirar fuori al momento buono e cioè una volta arrivati in vetta.

Pochi anche i discorsi ufficiali e quei pochi tutti sobri: «Le 150 vette sono il nostro modo di celebrare l'Unità» esordisce il vice presidente del Cai di Bergamo Massenzio Salinas prima di salire sul Canto Alto, la tappa cittadina del tour montano organizzato dal sodalizio.

«Un modo bello anche perché corale e in grado di garantire un'ideale continuità con lo spirito risorgimentale», aggiunge Carlo Saffioti, consigliere regionale e presidente del Comitato regionale per le celebrazioni del 150'° dell'Unità d'Italia.

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