Omicidio di Rota Imagna
Deciderà perizia psichiatrica

Sarà una perizia psichiatrica a decidere sull'esito del processo in Corte d'assise che vede accusato Claudio Pinto, carpentiere di 37 anni, di omicidio volontario (Felice Mariani, 71enne di Melzo, ucciso a colpi di pistola) e tentato omicidio (Giancarla Severgnini, moglie del morto).

Sarà una perizia psichiatrica a decidere sull'esito del processo in Corte d'assise che vede accusato Claudio Pinto, carpentiere di 37 anni, di omicidio volontario (Felice Mariani, 71enne di Melzo, ucciso a colpi di pistola) e tentato omicidio (Giancarla Severgnini, moglie del morto). Successe il 22 agosto 2010 a Rota Imagna.

Secondo l'ipotesi accusatoria Pinto avrebbe sparato loro perché esasperato dai continui presunti rumori provocati nell'appartamento (posto sopra il suo). Reo confesso, Pinto ha invece sempre sostenuto di essere stato aggredito per primo.

La Corte d'assise ha disposto la perizia, accogliendo la richiesta del pm Letizia Ruggeri e del difensore di parte civile, dopo aver sentito il consulente psichiatrico di parte Massimo Biza. Secondo la consulenza l'imputato sarebbe stato infatti totalmente incapace di intendere e di volere, e bisognoso ancora oggi di trattamenti, oltre che di una misura di sicurezza in ospedale psichiatrico.

Di parere opposto era stata però, in sede di udienza preliminare, una consulenza fatta invece eseguire dai familiari della vittima, che aveva concluso dichiarando la totale capacità di intendere e di volere di Pinto. Per sciogliere il nodo, la Corte ha quindi assegnato l'incarico al dottor Massimo Filippini, di Brescia. La perizia verrà discussa nell'udienza del 27 ottobre.

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