Il vescovo Beschi a Negrone
per i 60 anni della parrocchia

«È bello essere parrocchia. La vostra compie sessant'anni di vita e sono molto lieto di essere tra voi. Però non basta avere il titolo di parrocchia, bisogna diventare comunità del Vangelo e delle logiche del Vangelo». Così il vescovo Beschi a Negrone.

Il vescovo Francesco Beschi ha presieduto domenica 17 luglio la Messa nella chiesa parrocchiale di San Pantaleone in Negrone nel 60° di fondazione della parrocchia, costituita dal vescovo Adriano Bernareggi il 15 gennaio 1951 dopo aver accolto il desiderio dei capifamiglia a causa della distanza dalla parrocchia di Rosciate.

Ecco le parole del vescovo: «È bello essere parrocchia. La vostra compie sessant'anni di vita e sono molto lieto di essere tra voi. Però non basta avere il titolo di parrocchia, bisogna diventare comunità del Vangelo e delle logiche del Vangelo. Oggi siamo abituati ad ascoltare tante parole, idee, teste e giudizi dettati da altre parole, ma non dalla Parola di Dio».

Monsignor Beschi è stato accolto dal caloroso applauso dei fedeli, del parroco don Antonio Vitali e da bambini e ragazzi, che tenevano in mano tanti palloncini colorati. Presente anche il sindaco di Scanzorosciate Massimiliano Alborghetti.

«Come il granello di senape e il lievito - ha detto il monsignor Beschi all'omelia riprendendo il Vangelo del giorno - la vita cristiana è fatta di piccoli gesti vissuti ogni giorno alla luce del Vangelo. Forse ci sembrano gesti scontati e perciò insignificanti, come la vicinanza ai malati, i gesti di affetto in famiglia, i doveri di ogni giorno. La sorpresa è invece riscoprire che il Vangelo passa attraverso i piccoli gesti quotidiani».

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