Altri 60 milioni per il nuovo ospedale
ma il Pd chiede chiarezza sui costi

Chiedono chiarezza Maurizio Martina e Mario Barboni sulle ultime vicende che riguardano l'ospedale Papa Giovanni XXIII, e annunciano un'interrogazione in Regione, anche alla luce del fatto che sono stati stanziati ulteriori 60 milioni di euro per le opere collegate al nuovo ospedale.

Chiedono chiarezza Maurizio Martina e Mario Barboni sulle ultime vicende che riguardano l'ospedale Papa Giovanni XXIII, e annunciano un'interrogazione in Regione, anche alla luce del fatto che nell'assestamento di bilancio che sarà in Aula la prossima settimana, e in particolare nel fondo di rotazione per l'edilizia sanitaria, sono stati stanziati ulteriori 60 milioni di euro per le opere collegate alla realizzazione del nuovo polo ospedaliero di Bergamo.

«La vicenda degli ex Ospedali riuniti è ormai molto complicata - dichiarano Martina e Barboni -. L'aumento dei costi di realizzazione e i problemi di costruzione, tra cui quello delle infiltrazioni d'acqua, devono trovare una risposta chiara e le responsabilità devono essere accertate».

«Abbiamo appreso in commissione Sanità dell'ulteriore stanziamento di risorse pubbliche, pari a più o meno sessanta milioni di euro, e questo conferma le nostre preoccupazioni e i nostri dubbi. Chiediamo all'assessore Bresciani di spiegare in commissione lo stato dell'arte, per quali specifici interventi saranno destinati i soldi del fondo di rotazione e quali sono le intenzioni dell'assessorato per garantire che il Papa Giovanni XXIII entri al più presto nella sua piena funzionalità e nella disponibilità dei bergamaschi».

Sull'argomento è intervenuto anche il consigliere comunale del Pd Claudio Crescini. Ecco il suo comunicato. «Il nuovo ospedale di Bergamo Beato Giovanni XXIII sta accumulando un crescente ritardo nella sua apertura ed un progressivo aumento dei costi. La prima pietra è stata posta il 26 luglio 2005 e l'inaugurazione era prevista per la primavera del 2010 per una durata complessiva dei lavori di 5 anni».

«Una serie di inconvenienti tecnici attribuibili in diversa misura alla progettazione, alla realizzazione e alle caratteristiche dell'area di costruzione dell'opera stanno ritardando in modo preoccupante la messa in funzione del nuovo ospedale che è stata riprogrammata , ma senza certezza, all'anno 2012 con un ritardo di due anni, mentre il vecchio ospedale di Largo Barozzi venne costruito in tre anni (1927-1930)».

«Per quanto riguarda l'aspetto economico il costo preventivato per la realizzazione dell'opera è passato da 340 milioni di euro a 420 ed è ancora in crescita e non è dato sapere a quanto ammonterà a lavori conclusi. A ciò si associa la problematica non indifferente per l'assetto urbanistico futuro della città di Bergamo della valorizzazione dell'area del vecchio ospedale la cui alienazione dovrebbe fornire, in base all'accordo di programma, una parte delle risorse economiche destinate a coprire il costo del nuovo».

«L'aumento dei costi potrebbe di conseguenza indurre Regione Lombardia a recuperare il massimo delle risorse economiche dalla vendita dell'area di Largo Barozzi con gravi e negative conseguenze per il territorio e gli abitanti. Una grande opera di questa importanza per la salute della popolazione e per il futuro della città deve al più presto essere completata superando tutte le difficoltà che sono insorte negli anni e che ancora sembrano essere presenti».

«Per questo il Consiglio Comunale di Bergamo su richiesta di un consigliere del Partito Democratico ha già effettuato due sopralluoghi al cantiere del nuovo ospedale, il primo nell'autunno 2010 e il secondo nella primavera 2011. Queste due visite hanno permesso ai consiglieri comunali di verificare lo stato dei lavori, di raccogliere una serie di informazioni sulle problematiche e sulle criticità ancora presenti e di esprimere il proprio sostegno e ringraziamento per il lavoro svolto all'Amministrazione Ospedaliera precedente ed attuale, entrambe impegnate fortemente nell'opera di realizzazione della struttura».

«Purtroppo ci troviamo spiacevolmente di fronte al dilatarsi dei tempi di realizzazione, all'assenza di certezze sulla data di apertura del nuovo ospedale, in presenza di un impegno economico crescente e non quantificabile e siamo tutti turbati da notizie incontrollate, contraddittorie e preoccupanti in merito ad ulteriori criticità a carico dell'opera».

«Per questo riteniamo indispensabile che tutta la popolazione bergamasca, che con fiducia e pazienza attende di vedere in funzione il nuovo ospedale, infrastruttura fondamentale per lo sviluppo di Bergamo, sia messa al corrente e costantemente aggiornata della reale situazione, dello stato dei lavori e anche dei problemi che ritardano od ostacolano l'inaugurazione in un quadro di informazione e trasparenza che non può non giovare alla realizzazione di un'opera fondamentale per tutta la comunità».

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