La morte dell'autista di Zingonia
Un giallo: mercoledì l'autopsia

Quello che è certo è che si è alzato dalla sdraio ed è subito ricaduto a terra, dove è morto, nella veranda della sua casa di Zingonia. Ma cosa abbia provocato, sabato notte, l'improvviso decesso di Cosimo Mele - 56 anni - è avvolto da un mistero.

Quello che è certo è che si è alzato dalla sdraio ed è subito ricaduto a terra, dove è morto, nella veranda della sua casa di Zingonia. Ma cosa abbia provocato, sabato notte, l'improvviso decesso di Cosimo Mele - 56 anni, nativo di Catanzaro e di professione autista nella ferramenta del suocero, mai problemi con la legge - è per il momento avvolto da un mistero che potrebbe districare l'autopsia, in programma mercoledì mattina ai Riuniti di Bergamo.

Le ipotesi sono due: il malore o le conseguenze di un'aggressione (come un'emorragia interna) di qualche ora prima, avvenuta, se avvenuta, sicuramente fuori casa. Il corpo del cinquantaseienne presentava infatti alcuni segni poco chiari: ecchimosi al viso, un livido sulla guancia sinistra, un altro livido appena sotto il gomito sinistro, una specie di ferita piccola e rotonda alla testa e l'unghia del mignolo della mano sinistra strappata (è stata poi ritrovata nel bagno di casa).

Sono le conseguenze della caduta, oppure di una lite? È il principale interrogativo a cui stanno cercando di rispondere i carabinieri del nucleo operativo di Treviglio e del reparto investigativo di Bergamo. A trovare il corpo di Cosimo Mele è stato, alle 9,10 di domenica mattina, il più piccolo dei suoi tre figli, Loris, di soli 11 anni.

Il cinquantaseienne era riverso accanto a una sdraio nella veranda di casa, al primo piano di una villetta di via delle Rose, grazioso quartiere residenziale di Zingonia di Verdellino, zona che non ha nulla a che vedere con il degrado delle seppur vicine torri Athena e Anna e di piazza Affari.

Nell'appartamento abitano anche gli altri due figli di Cosimo: Manuel, di 22 anni, e Cristian, di 17. Da circa un mese l'ex moglie del cinquantaseienne si è trasferita a Brembate e la custodia dei figli era stata affidata proprio a Cosimo, oltre che ai suoi suoceri, che vivono al pianterreno della stessa villetta.

Proprio per gli strani segni sul corpo, il medico ha preferito avvertire i carabinieri. In via delle Rose è poi arrivato anche il sostituto procuratore Lucia Trigilio, titolare dell'indagine. La scientifica dell'Arma ha passato al setaccio l'intero appartamento e pure la Ford «C Max» del cinquantaseienne.

Le attenzioni degli investigatori si sono concentrate in particolare su un lasso di tempo di circa un'ora - precisamente dalle 00,40 all'1,48 - che Cosimo ha trascorso fuori casa.

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