Saluto fascista: Testa si dimette
da vicesindaco, ma resta in Consiglio

La foto pubblicata su Facebook, che lo ritrae di fronte alla tomba del Duce a Predappio con il braccio destro alzato, è costata cara a Maurizio Testa: nel Consiglio comunale di Boltiere di venerdì ha rassegnato le dimissioni da vicesindaco, assessore alla Sicurezza, Personale e Sport.

La foto pubblicata su Facebook, che lo ritrae di fronte alla tomba del Duce a Predappio con il braccio destro alzato, alla fine è costata cara a Maurizio Testa. Nella seduta del Consiglio comunale di Boltiere di venerdì, infatti, ha rassegnato le dimissioni da vicesindaco, assessore alla Sicurezza, Personale e Sport. Non, però, da consigliere comunale. Testa rimane quindi all'interno della maggioranza di Pdl-Lega Nord.

Maggioranza che ha fatto quadrato intorno a lui, evitando il pieno successo dei consiglieri di minoranza della lista «Vivi Boltiere», che avevano presentato cinque ordini del giorno in cui chiedevano le dimissioni di Testa da tutte le sue cariche pubbliche. La maggioranza ha anche respinto gli ordini del giorno che chiedevano la messa in mobilità e la privazione della carica di responsabile del Corpo di polizia locale e dell'unità cinofila per il comandante Manolo Peroni, anche lui fotografato a Predappio insieme a Testa con il braccio destro alzato.

Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Osvaldo Palazzini, che ha letto la lettera di dimissioni di Testa in cui parla «di una abnorme strumentalizzazione mediatica su di me e non voglio che tutto ciò pesi sulla maggioranza, che deve lavorare serenamente per portare a termine il programma elettorale che i cittadini hanno votato».

Successivamente Testa, alzatosi in piedi, ha letto una lettera in cui ha dichiarato «di stare con la libertà e con la democrazia» e di non «volersi dimettere da consigliere in quanto eletto dalla popolazione».

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