Esploratori nell'Abisso a Fonteno:
in 8 giorni «svelati» 19 chilometri

Fatta anche questa. La settimana passata sotto terra nei meandri dell'Abisso Bueno Fonteno ha dato i suoi frutti: ora le grotte, i cunicoli e gli spazi conosciuti che si espandono fra il lago d'Iseo e il lago di Endine hanno uno sviluppo complessivo che supera i 19 km.

Fatta anche questa. La settimana passata sotto terra nei meandri dell'Abisso Bueno Fonteno ha dato i suoi frutti: ora le grotte, i cunicoli e gli spazi conosciuti che si espandono fra il lago d'Iseo e il lago di Endine hanno uno sviluppo complessivo che supera i 19 chilometri.

Il traguardo è stato raggiunto dagli speleologi del Progetto Sebino che per otto giorni, da sabato 23 a luglio fino a domenica 31 luglio, sono rimasti all'interno della grotta più grande della Bergamasca, mappando un altro pezzo di questo labirinto sotterraneo e aggiungendo qualche centinaia di metri in più alle grotte finora conosciute.

All'interno dell'Abisso si sono alternati diversi speleologi, novelli esploratori a metà strada fra Marco Polo e Indiana Jones: il giorno della partenza si sono calati in una decina ma uno di loro ha subito un leggero infortunio, lussandosi una spalla, e per questo è dovuto uscire anzitempo aiutato da altri amici che hanno così rinunciato alla missione.

A metà settimana poi c'è stato un cambio: alcuni sono riemersi dall'abisso mentre altri sono entrati al loro posto. Chi è rimasto per otto giorni consecutivi dentro l'abisso è Max Pozzo, uno dei responsabili del Progetto Sebino, che ha brindato alla buona riuscita dell'esplorazione insieme ai suoi compagni di avventura con un bel boccale di birra.

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