Ferisce all'addome un connazionale
In manette per tentato omicidio

I racconti fatti da alcuni testimoni agli agenti hanno consentito alla Polizia di fermare con l'accusa di tentato omicidio il presunto responsabile di un'aggressione consumatasi nella notte tra sabato e domenica nei giardinetti di piazza Cavour.

I racconti fatti da alcuni testimoni agli agenti hanno consentito alla Polizia di fermare con l'accusa di tentato omicidio il presunto responsabile di un'aggressione consumatasi nella notte tra sabato e domenica nei giardinetti di piazza Cavour, a fianco del Teatro Donizetti, dove un uomo era stato colpito all'addome con un coltello.

L'aggressore è un ucraino di 20 anni, clandestino, senza fissa dimora. Il giovane - non si sa ancora per quale motivo - al culmine di una lite con un connazionale - un 32enne regolare, senza fissa dimora, ma in questi giorni a Bergamo ospite nell'abitazione della madre - avrebbe estratto un coltello con il quale avrebbe colpito il suo avversario ferendolo piuttosto seriamente all'addome, per poi fuggire alla guida di un'auto.

Il ferito, portato al Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti da alcuni amici, è stato subito sottoposto ad un intervento chirurgico per ricucire una profonda ferita, ma le sue condizioni non destano comunque preoccupazione.

Le indagini della Polizia, ascoltati alcuni testimoni, hanno consentito di risalire dapprima all'auto utilizzata per la fuga e poi all'aggressore, rintracciato in strada davanti all'abitazone di un connazionale, in via Fratelli Rosselli, in cui soggiornava.

Nella sua camera da letto, gli agenti hanno trovato dei vestiti sporchi di sangue e un coltello da cucina, oltre ad una scacciacani con il tappino rosso.

Il giovane ha però detto agli agenti che il coltello usato per l'aggressione non sarebbe stato quello rirtovato in camera, ma un altro, che l'uomo avrebbe gettato nei giardinetti un attimo prima di fuggire. Ma in piazza Cavour gli agenti non hanno ritrovato nulla.

Il giovane è stato così fermato con l'accusa di tentato omicidio e rinchiuso nel carcere di via Gleno in attesa dei provvedimenti dell'Autorità giudiziaria.

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