Tavernola piange Gian Antonio Chierici
Una mamma: per mio figlio era un faro

Grande il dolore a Tavernola per l'improvvisa e tragica scomparsa di Gian Antonio Chierici. La salma è stata portata all'abitazione di Cambianica, dove è stata allestita la camera ardente. I funerali saranno celebrati sabato pomeriggio.

Grande il dolore a Tavernola per l'improvvisa e tragica scomparsa di Gian Antonio Chierici. La salma è stata portata giovedì 4 agosto in serata all'abitazione di Cambianica, dove è stata allestita la camera ardente. I funerali saranno celebrati sabato pomeriggio alle 15 nella chiesa parrocchiale di Tavernola.

Gianni, come lo chiamavano gli amici, si era diplomato all'istituto magistrale di Bergamo e poi aveva fatto il corso per diventare fisioterapista. Da tanti anni lavorava all'istituto «Angelo Custode» di Predore, curando la fisioterapia per tanti ragazzi disabili. A detta di tutti aveva una sensibilità particolare, anche perché il problema dell'handicap lo sperimentava quotidianamente con suo fratello, Luciano, di cui si occupava ogni giorno con amore e dedizione, fornendo un sostegno indispensabile ai genitori Cesare e Irene. «Per mio figlio – è la testimonianza di una madre – era non soltanto il fisioterapista, ma era come un faro, un punto di riferimento. Era sempre disponibile e riusciva, con la sua dolcezza, a rendere più leggere per tutti le terapie. Tanti ragazzi della zona gli devono molto». Era sempre molto attento anche ai figli, Raffaele, 13 anni, e Annalisa, 11: si mise in gioco iscrivendosi anche lui ai corsi di musica della banda, per seguirli e accompagnarli nelle loro attività, così come seguiva sempre con orgoglio il figlio maggiore, rematore del «Naèt».

Anche Rosa Facchi, per trent'anni dirigente scolastico a Tavernola, lo ricorda con grande affetto: «Pensando a lui – ha detto – la prima parola che mi viene in mente è dolcezza. Questa dote di Gian Antonio lo contraddistingueva nel rapporto con gli altri».

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