Oggi l'ultimo saluto a Gianantonio
«Avevamo ancora tanto bisogno di te»

Da giovedì il cuore di Gianantonio Chierici non batte più. Si è fermato a soli 43 anni in un burrone della Presolana. Fisioterapista molto apprezzato e ben voluto, sabato pomeriggio i funerali a Tavernola, dove il paese piange la sua scomparsa.

Da giovedì mattina il cuore di Gianantonio Chierici non batte più. Si è fermato a soli 43 anni in un burrone della Presolana, quando il suo corpo è precipitato mentre stava attraversando una cresta. Nella camera mortuaria allestita nella sua abitazione di Tavernola è un continuo andirivieni. Qualcuno mormora con gli occhi lucidi: «Avevamo ancora tanto bisogno di lui, della sua passione, del suo ottimismo». Erano più di vent'anni che Gianni faceva il fisioterapista all'«Angelo Custode», un punto di riferimento per l'istituto, che perde così un apprezzato collaboratore. Infatti sapeva farsi voler bene anche dai genitori, perché con il suo ottimismo infondeva fiducia e speranza, medicine indispensabili quando ci sono di mezzo figli impegnativi, che richiedono costanti cure e che dovranno essere accuditi per tutta la vita.

«Con i bambini ci sapeva fare, perché sostenuto da forti motivazioni oltre che da un'eccellente preparazione» racconta Mariangela Fenaroli, ausiliaria da 34 anni all'«Angelo Custode», la quale non riesce ancora a darsi pace per quanto successo. Simili gesti di affetto e riconoscenza si sono ripetuti incessantemente per l'intera giornata di venerdì, perché tante persone hanno voluto essere vicine alla moglie Simonetta, ai giovani figli Raffaele e Annalisa, a mamma Irene e papà Cesare. E soprattutto a Luciano, l'adorato fratello disabile di Gianni, che a modo suo ha percepito la tragedia che si è consumata nella sua famiglia, distrutta dal dolore. È un destino crudele quello riservato a questo stimato fisioterapista, sempre disponibile a prendersi cura degli altri, a questo padre che negli ultimi anni aveva scelto di fare il part-time per poter seguire meglio la sua famiglia.

Alla sua professionalità facevano ricorso fiduciosi anche tanti adulti e anziani della zona, affetti da traumi motori, che dalle sue cure traevano sensibile giovamento. In lutto anche gli amici del Naèt: il figlio di Gianantonio, Raffaele, è un provetto vogatore, negli «Avanotti», e anche lui aveva superato la visita medica perché aveva intenzione di far parte degli equipaggi. Un grave lutto per la comunità di Tavernola, che con Gianantonio perde un cittadino rispettoso, rispettato, discreto e disponibile. Un dolore inconsolabile per i suoi genitori, che contavano su di lui anche per il futuro dello sfortunato fratello, per la moglie e i figli di colpo privati di un'autorevole figura di riferimento.

Sabato 6 agosto alle 15 i funerali del fisioterapista, partendo dalla sua casa di via San Rocco 25, per la chiesa parrocchiale di Santa Maria a Tavernola.

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