Gli rubano la ruspa a Osio Sotto
Si improvvisa detectiva e la ritrova

Al furto della sua ruspa, una Benfra dell'88, proprio non si voleva rassegnare. Marco Foresti, 51 anni, imprenditore edile di Osio Sotto, si è così improvvisato detective e ha iniziato a mettersi sulle tracce del mezzo rubato. E l'ha ritrovato.

Al furto della sua ruspa, una Benfra dell'88, proprio non si voleva rassegnare. «È vecchia, è vero, ma ci sono affezionato. E poi piace anche a mio figlio di 8 anni. Quante volte mi ha detto "papà, voglio pilotare la ruspa". E io che gli rispondevo: "Non si pilota, si guida". Così ho deciso di non darmi subito per vinto». Marco Foresti, 51 anni, imprenditore edile di Osio Sotto, si è così improvvisato detective e ha iniziato a mettersi sulle tracce del mezzo rubato. E proprio quando ormai si era rassegnato la sua tenacia è stata premiata. La ruspa è stata rubata nella notte tra sabato e domenica scorsi da un cortile di via Vespucci chiuso con un cancello, utilizzato da Foresti come deposito di attrezzature. Un gioco da ragazzi: ai ladri è bastato far saltare un semplice lucchetto, la ruspa era senza antifurto.

Lunedì, alla ripresa del lavoro, la brutta sorpresa. Foresti va subito a presentare denuncia ai carabinieri. Poi, tornando al deposito, decide di provare a fare qualche domanda ai vicini. «Qualcuno poteva aver visto o sentito. Ci sono villette poco distanti dal deposito e una ruspa accesa in piena notte non passa inosservata» racconta. Suona un campanello, poi un altro. Niente. Nessuno sembra aver sentito. Poi finalmente trova il testimone che cercava: «Sì, abbiamo sentito il rumore della ruspa, pensavamo che fosse lei e non ci siamo allarmati – gli dicono –. Dovevano essere le 4,30 di domenica». Era quello che Foresti voleva sapere. Domenica infatti i mezzi pesanti non possono circolare e con i controlli del sabato notte i ladri non si saranno certo arrischiati a circolare. Forse la ruspa non era stata portata molto lontano, forse era ancora in tempo per ritrovarla. Per tre giorni l'imprenditore di Osio passa al setaccio strade e stradine della zona. Poi, quando ormai sta per gettare la spugna, venerdì mattina la trova: abbandonata sul ciglio della strada, a Pontirolo, a tre chilometri dal luogo del furto. «Ero già passato di lì, ma non c'era. Forse i ladri l'hanno abbandonata, oppure si trovava lì per uno scambio». È senza targa e parzialmente riverniciata, ma in buono stato. Missione compiuta.

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