Accorpamento: «no» dei sindaci
«Si lavora gratis: zero risparmi»

Amministratore dal 1960 e sindaco per 48 anni. «E non ho mai preso una lira e un euro. Togliendo il mio Comune lo Stato non risparmierà nulla, anzi dovrà spendere di più». Parla Piero Busi, primo cittadino di Valtorta. Altri sono del suo parere.

Amministratore dal 1960 e sindaco per 48 anni. «E non ho mai preso una lira e un euro. Togliendo il mio Comune lo Stato non risparmierà nulla, anzi dovrà spendere di più». Parla Piero Busi, primo cittadino di Valtorta, che non si rassegna alla prevista mannaia del governo sulle piccole municipalità.

Il suo è uno dei 57 Consigli comunali a rischio accorpamento. «Né la Giunta né i consiglieri non prendono nulla – prosegue Busi –. Questa legge è vergognosa: soprattutto se pensiamo che dopo due anni di mandato i parlamentari si assicurano la pensione».

«Il nostro paese è ampio 3.300 ettari, ha sette acquedotti, sette impianti di illuminazione, sette frazioni – prosegue il sindaco di Valtorta –. Voglio vedere come faranno a gestirli. Si vuol far morire il paese».

Arrabbiato anche il sindaco del più piccolo comune orobico, Blello, 79 anime allo scorso 31 dicembre. «Alla fine non potremo dire di no all'accorpamento – dice Dante Todeschini –: le risorse a disposizione sono talmente misere che non possiamo fare più nulla e tutto si basa sul volontariato».

Tutte le interviste, le curiosità e i dati su L'Eco di Bergamo del 17 agosto

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