Tunnel delle beffe a Urgnano:
è pronto da un anno, ma chiuso

Potrebbe essere vicina alla fine l'odissea del sottopasso di Urgnano, che permette a pedoni, ciclisti e cortei funebri di oltrepassare la provinciale. Pronto da un anno, non è ancora stata collaudato e per i cortei è tuttora off-limits.

Potrebbe essere vicina alla fine l'odissea del sottopasso di Urgnano, che permette a pedoni, ciclisti e cortei funebri di oltrepassare la provinciale Cremasca per raggiungere il cimitero e il quartiere Europa. Pronta già da un anno e costata quasi un milione di euro, l'infrastruttura, che ha già avuto lunghe traversie nella fase di realizzazione, non è ancora stata collaudata e, nonostante ai pedoni sia consentito provvisoriamente il passaggio, per i cortei è tuttora off-limits.

Nel frattempo il degrado sembra aver preso il sopravvento: le siepi che delimitano il viale stanno seccando, l'erba è cresciuta fino a coprire i lampioncini lungo le scarpate del percorso e il sottopasso è già stato imbrattato dai graffiti.

A determinare la situazione di stallo, i rapporti tesi tra la ditta Miti (a cui l'opera è ancora in carico, manutenzione compresa) e la precedente amministrazione guidata da Venceslao Testa. Oggetto del contendere, un ricorso al Tar contro il nuovo Piano di governo del territorio che l'azienda aveva presentato a seguito della bocciatura da parte del Comune di una sua osservazione: per la trasformazione dell'area dell'ex depuratore in zona produttiva, il Pgt aveva inserito l'obbligo di realizzare un sottopasso pedonale di attraversamento della provinciale Francesca in via delle Moie, oltre a un tratto di pista ciclabile in fregio alla provinciale stessa e l'allargamento della via. Contropartite che, secondo la versione della ditta, non sarebbero state concordate e ritenute, comunque, troppo onerose.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 17 agosto

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