Bossi ad Alzano Lombardo
«La Lega ha salvato le pensioni»

Bossi attacca, come sempre, ad Alzano Lombardo. E va contro i media nazionali per poi parlare di un tema caldo agli italiani: «Le pensioni non si toccano. Ho detto a Berlusconi: ci vediamo e ci mettiamo d'accordo. Ma non toccare le pensioni».

Seduto nel mezzo dei suoi, Umberto Bossi fuma il sigaro. Sta sul palco della Bèrghem Fest, ad Alzano. Ci è arrivato verso le 21,30, poco in ritardo sulla tabella di marcia. «Avranno detto che non venivo, quelli là...». È la prima bordata ai giornalisti, ne seguiranno altre. Il nodo del contendere è il comizio saltato nel Bellunese. «Hanno detto che ci hanno contestato i centri sociali in Cadore. Che siamo scappati. Balle. Ma stiamo scherzando?».

Umberto Bossi (e dopo di lui Roberto Calderoli) va all'attacco dei media nazionali e scalda così il pubblico. Che per il resto invece pare in attesa: pensioni, enti locali con i bilanci asfittici. «Le risposte ve le daremo, le avremo...». Una presa di posizione netta arriva sulle pensioni. Cioè che «non si toccano. Altro che apertura e apertura», dice Bossi. Che spiega di averne parlato anche con il premier: «Dopo aver sentito che cosa ha detto ieri sera Casini ho telefonato a Berlusconi e gli ho detto: ci vediamo, parliamo e ci mettiamo d'accordo. Ma non toccare le pensioni, troveremo un'altra via».

Bossi parte subito da qui, dalle pensioni. Uno dei due punti che nei giorni scorsi aveva messo sul piatto. Insieme a quello dei tagli agli enti locali che, nella Bergamasca come altrove, sono in subbuglio. «Abbiamo salvato le pensioni - dice -. Non si possono toccare i soldi di gente che ha lavorato, delle donne. Non si mettano le mani in tasca a dei poveracci. Le pensioni le ha salvate la Lega, nonostante quello che dice quello str... di Casini». La manovra però è dura, durissima. «Ma stiamo cercando di farla equilibrata».

E gli enti locali? Bossi premette che «la manovra è necessaria. Il momento è difficile, andava fatta perché c'è di mezzo la scomparsa dei risparmi della gente: se non li avessimo salvati, la gente sarebbe venuta a prenderci con il fucile». Poi però ha promesso che «ci saranno modifiche a favore degli enti locali». Ma quali? È Calderoli a spiegare: «Lunedì in via Bellerio è convocata la nostra segreteria politica, poi incontreremo i rappresentanti dei Comuni, anche i piccoli. E, con responsabilità, vedrete che troveremo una risposta». Responsabilità che però vuol dire, «nei piccolissimi Comuni capire che avere sei dipendenti forse non è importante come salvare le scuole e i servizi. Però i municipi, che sono la nostra identità, non saranno mai soppressi. Gli altri volevano sopprimere i Comuni, non noi».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 21 agosto

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