Beni demaniali in vendita?
Non Sant'Agata e Montelungo

Tra le pieghe delle manovra c'è un programma straordinario di dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato, attraverso la cessione dei beni statali a Fintecna. Ma per S. Agata e Montelungo la trattativa è per la cessione a titolo gratuito.

Tra le pieghe delle manovra di Ferragosto c'è un programma straordinario di dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato, attraverso la cessione dei beni statali a Fintecna – finanziaria controllata del ministero dell'Economia – che riguarderebbe soprattutto le caserme e gli edifici degli enti locali nell'ambito della riforma federalista.

In chiave locale, occhi puntati su Sant'Agata e Montelungo. Cosa potrebbe succedere? «Poco o nulla – rassicura l'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta – le trattative che stiamo portando avanti riguardano infatti cessioni a titolo gratuito. Per quanto riguarda l'ex carcere di Città Alta, dopo l'esclusione dei beni oggetto del federalismo demaniale, stiamo lavorando a una procedura che punta sulla sua valenza culturale. C'è un tavolo aperto al quale siedono sia il Demanio che il ministero e a settembre dovremmo trovarci».

Quella di Sant'Agata è una tessera fondamentale nel mosaico per la valorizzazione dell'adiacente complesso del Carmine. Della serie: prima la trasformazione alberghiera e congressuale dell'ex carcere e quindi, con i relativi fondi, il recupero a funzioni culturali, amministrative, residenziali e di ristoro dell'ex monastero. Un'operazione che complessivamente si aggira sui 30 milioni, 12-20 per Sant'Agata e 10-12 per il Carmine. Ugualmente complesse, soprattutto dopo l'offerta di Ubi Banca di realizzare la nuova Gamec agli ex Magazzini generali, le prospettive per la Montelungo.

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