Riuniti, vendita più vicina
«Sì all'Ateneo nella Casa Rossa»

Si avvicina una soluzione per l'accordo sulla vendita degli Ospedali Riuniti. A luglio il Comune aveva alzato le barricate sull'ipotesi del trasloco dei Riuniti per fare spazio al Rettorato dell'Università. Nei giorni scorsi è stata invece trovata una soluzione.

Vecchi Riuniti, l'accordo per arrivare all'asta di vendita è più vicino. Dopo le scintille di fine luglio tra Comune e Regione, quando Infrastrutture lombarde aveva annunciato il «trasloco» dei Riuniti dalla Casa Rossa per fare spazio al Rettorato dell'Università e Palafrizzoni aveva risposto un bel picche (lo storico immobile così passava nelle mani del Comune dietro versamento, spicciolo più spicciolo meno, di 6 milioni di euro all'Azienda Riuniti), ora la strada per far quadrare il cerchio sull'accordo di programma Comune-Riuniti-Università-Regione sembra decisamente più spianata.

Nella calura agostana, infatti, l'incontro, tenuto per giorni sotto traccia, tra Carlo Nicora, direttore generale dei Riuniti, e il sindaco di Bergamo Franco Tentorio sulla delicata questione Casa Rossa ha dato i suoi frutti. E se sul progetto anche l'Università, diretta interessata nella questione, non chiuderà la porta, si accorceranno i tempi per il secondo bando per l'asta di vendita dei vecchi Riuniti, su cui pressa Infrastrutture lombarde (alla Regione devono rientrare in fretta i 76 milioni di euro che ha già anticipato all'Azienda Riuniti come alienazione della sede di largo Barozzi ndr). E la novità, rispetto al primo «niet» del Comune, sta in una controproposta a vantaggio del quartiere: in poche parole, Palafrizzoni dice ok a che la Casa Rossa diventi la sede del Rettorato dell'Università (che l'avrebbe in comodato d'uso, ma la titolarità dell'immobile sarebbe del Comune), ma il vincitore dell'asta deve realizzare a sue spese servizi per i cittadini (edifici scolastici, asilo, centro anziani e di aggregazione giovanile) per almeno la metà degli standard qualitativi previsti dall'accordo di programma. Che più o meno dovevano ammontare a 13 milioni di euro, e tolti i 6 che, con partita di giro, finirebbero nel «pagamento» della Casa Rossa da parte del Comune, altrettanti dovrebbero corrispondere ai servizi per il quartiere.

«Stiamo parlando di una realizzazione urbanistica per 130 mila metri quadrati di strutture (e 100 mila di giardini e piazze a uso pubblico ndr), una città nella città, e l'amministrazione non può certo prescindere dall'obbligo di garantire alla cittadinanza e agli abitanti della zona strutture per la vita sociale, dalla scuola all'asilo – evidenzia l'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta – . Come amministrazione abbiamo tutto l'interesse a che si arrivi presto alla nuova asta: la nostra controproposta, sulla quale ci risulta anche la convergenza dei Riuniti, ci sembra una soluzione equilibrata. Contiamo in un incontro a breve con l'Università».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 26 agosto

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