E' già autunno per gli ippocastani
Vecchiaia e parassiti avanzano

Gli ippocastani saltano l'estate, o quasi. Dalla verde veste primaverile a quella gialla e semispoglia che precede l'inverno. Foglie secche sugli spalti delle Mura, foglie secchissime in via Sudorno e viale Vittorio Emanuele soprattutto verso la funicolare.

Gli ippocastani saltano l'estate, o quasi. Dalla verde veste primaverile a quella gialla e semispoglia che precede l'inverno. Foglie secche sugli spalti delle Mura, foglie secchissime in via Sudorno e viale Vittorio Emanuele soprattutto verso la funicolare.

Per gli esperti è normale: dipenderebbe dall'età, un po' come i capelli grigi che prima o poi spuntano a tutti, ma trovarsi di fronte a queste chiome autunnali a Ferragosto un certo effetto lo fa, considerata anche l'intima relazione tra le monumentali piante e l'assetto urbanistico della città.

Non tutti gli ippocastani sono nella stessa condizione perché, a livello cittadino la specie è molto diffusa – in tutto si contano 700 esemplari, con le maggiori concentrazioni in centro (circa 150) e lungo il viale delle Mura, baluardi compresi (350) – e le chiome verdi non mancano. All'occhio però balzano inevitabilmente gli alberi con le foglie più smunte. A dire il vero di mezzo ci sarebbe anche un parassita, la Cameraria ohridella che negli anni scorsi aveva dato parecchio filo da torcere.

Questo lepidottero, proveniente dai Paesi dell'Est e segnalato in Italia a partire dagli anni Novanta, è una specie infestante che attacca solo ed esclusivamente gli ippocastani a fiori bianchi, ovvero quelli presenti nella stragrande maggioranza dei casi in città. Le larve dei parassiti tendono a scavare dei microtunnel nelle foglie creando delle zone aride che in superficie si manifestano con macchie di colore marrone. Nei casi peggiori ne producono anche la caduta.

Occhio e croce, sembrerebbe la fotografia degli alberi sulle Mura o di quelli in via Sudorno, ma per gli esperti le cause delle chiome in difficoltà vanno cercate altrove: «Si tratta del normalissimo declino a cui vanno incontro gli ippocastani nel corso della loro vita – ribadisce Guglielmo Baggi, responsabile della divisione Opere del verde del Comune –, le piante vecchie soffrono i periodi secchi più di quelle giovani e non ci si può fare nulla se non rimpiazzarle quando arriva il momento».

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