Lo scoppio di Ghisalba
Morto l'anziano rimasto ustionato

Angelo Sporchia - il 77enne di Ghisalba che la sera del 17 agosto era rimasto gravemente ferito nello scoppio dell'appartamento in cui viveva, riportando gravi ustioni sul 40% del corpo - non ce l'ha fatta: l'uomo è morto mercoledì sera a Parma.

Angelo Sporchia - il 77enne di Ghisalba che la sera dello scorso 17 agosto era rimasto gravemente ferito nello scoppio dell'appartamento in cui viveva, riportando gravi ustioni sul 40% del corpo - non ce l'ha fatta: l'uomo è morto mercoledì sera, senza aver mai ripreso conoscenza, al Centro grandi ustionati di Parma dov'era stato rioverato dopo aver ricevuto le prime cure dapprima agli Ospedali Riuniti di Bergamo e poi all'ospedale Humanitas Gavazzeni, dove gli era stato indotto il coma farmacologico.

Angelo Sporchia era stato investito dalle fiamme che gli hanno procurato gravi ustioni sul 40% del corpo, ma era stato ferito anche dalle schegge dei vetri che lo avevano colpito in più parti.

Ancora sconosciute le cause della deflagrazione, anche se è ipotizzabile che nella sua cucina l'uomo possa avere lasciato inavvertitamente aperto il rubinetto del metano e, una volta saturato l'ambiente, sia bastata l'accensione della luce o quella di una sigaretta per provocare lo scoppio. Il pensionato è l'unico dei sette inquilini della palazzina di via Provinciale rimasto ferito: gli altri sei anziani che occupano gli appartamenti del Comune dati in affitto in base a graduatoria – e che dal municipio assicurano essere sottoposti periodicamente a controllo strutturale e impiantistico – se la sono cavata solo con tanto spavento.

Per loro era stata necessaria l'evacuazione obbligatoria nelle notte del 17 agosto e il trasloco momentaneo in casa dei rispettivi parenti.

Il botto che aveva scosso Ghisalba si era udito alle 22,40, sentito anche a distanza di un paio di chilometri dal centro abitato. A quell'ora Angelo Sporchia era in cucina quando d'improvviso è stato investito dal tremendo scoppio. L'uomo è stato investito dalle fiamme e nel clima di generale confusione ha avuto comunque la forza di chiedere aiuto richiamando l'attenzione di due passanti che lo hanno portato fuori dall'abitazione in attesa dei soccorsi del 118.

Secondo i vigili del fuoco l'esplosione poteva abbattere addirittura la palazzina, se non fosse stato per la grande vetrata del vano scala che, andata in frantumi, ha consentito alla devastante potenza dello scoppio di sfogarsi all'esterno. Un botto tremendo che non solo ha divelto i serramenti dell'appartamento dell'anziano e abbattuto i vetri di tutte e sette le abitazioni, ma ha anche fatto saltare dalla parete della palazzina due grate di ferro pesanti 70 chili ciascuna: erano poste a protezione delle finestre della cucina e della camera da letto dell'abitazione, sul retro dello stabile e lungo via Locatelli, la strada del centro dove si trovano diverse residenze storiche del paese. Gli infissi in ferro a maglie sono stati scaraventati con estrema violenza contro i due portoni di altrettante abitazioni: uno è stato parzialmente bucato, mentre l'altro completamente squarciato.

La grata in ferro dopo avere sfondato una delle due porte antiche è finita nel cortile dove poco prima era transitato il figlio del proprietario di casa. Scampato pericolo anche per due ragazze che trenta minuti prima dell'esplosione erano passate a piedi vicino alle grate.

Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco di Romano e Bergamo, i carabinieri di Treviglio e i soccorritori del 118 con l'automedica.

Fa. Bo.

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