Censimento, Bergamasca terra di «single» Per «Il Sole» il lavoro è il nostro ultimo problema

Il Censimento del 2001

Bergamo è una terra di «grandi» famiglie. La conferma arriva dai dati sul 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni effettuato nel 2001, che l’Istat sta continuando a elaborare.

Le famiglie con 5 o più componenti sono il 5.64 per cento del totale, contro una media lombarda del 4.67 per cento. Bergamo è la terza provincia in Lombardia con il maggior numero di famiglie numerose alle spalle di Mantova, Sondrio e Lecco. La percentuale delle coppie con figli è superiore alla media nazionale e la più elevata in tutta la nostra regione: 59.48 per cento. In Bergamasca troviamo la cifra più elevata della Lombardia per quanto riguarda i componenti per famiglia: 2.57.

Insomma dal Censimento esce un quadro della dimensione familiare di tipo più tradizionale, almeno rispetto alla media lombarda, anche se bisogna tenere conto di altri dati significativi: i «single», per esempio, compresi anche gli anziani che vivono da soli, sono 90.775. In complesso le famiglie sono 375.779, mentre i nuclei familiari composti da un solo genitore con figli sono 34.683.

Uno dei dati generali più significativi riguarda la popolazione residente: 973.129 persone in tutta la nostra provincia; a Bergamo 113.143, a Treviglio 25.736, terza è Seriate con 20.320

Fra le curiosità: Mezzoldo è il comune con il più alto indice di vecchiaia (485) seguito da Carona (302).

La classifica de «Il Sole-24 Ore»

Bergamo guadagna un posto nella classifica della qualità della vita stilata da «Il Sole-24 Ore» sui capoluoghi di provincia: passa al 13° rispetto al 14° posto del 2002.

Il dato più positivo sembra arrivare dal fronte del lavoro: Bergamo è in assoluto la città in Italia in cui la preoccupazione per il problema lavoro è meno sentita.

Per il resto ci sono luci e ombre. La luce si vede nell’abbinamento della nostra città al 13° posto in compagnia di Trento, città dove tutti dicono si viva bene.

I punti di vista della ricerca de «Il Sole-24 Ore» sono due: quello dei dati, oggettivi, e quello della percezione, misurata con una ricerca su un campione della popolazione.

I dati dicono che siamo al 28° per il tenore di vita: in questo campo l‘aspetto negativo è legato soprattutto al prezzo degli immobili, troppo alto.

Ma se parliamo di percezione, allora balziamo al 6° posto insieme a Brescia.

Per gli affari, e l‘economia in genere, in dati ci vedono all‘11° posto. La percezione che ne abbiamo, invece, dice che siamo al primo. In poche parole riteniamo di essere più ricchi di quel che in realtà siamo. Tra i punti di forza: i prestiti convegnenti verso le imprese, tra quelli di debolezza lo spirito di iniziativa.

Per quanto riguarda i servizi e l‘ambiente siamo addirittura terzi dopo Trieste e Lecco. Questo anche grazie alla pagella ecologica di Legambiente, che ci mette al 6° posto.

Siamo al 2° posto come qualità della sanità, perché a Bergamo vengono in tanti da altre province a farsi curare. Mapurtroppo - e questa è solo una conferma - siamo ai primi posti nella triste classifica dei morti per tumore.

Nel settore sicurezza la percezione dei cittadini è bassissima. Ci sentiamo minacciati, anche se in realtà non stiamo così male: siamo al 46° posto su 103 province. Le maggiori nostre preoccupazioni riguardano sopratutto le rapine e i furti d‘auto.

Per consolarci allora pensiamo alla gola: per per l’offerta gastonomica e i locali siamo al 15° posto. Bergamo insomma è una delle capitali del mangiar bene.

(22/12/2003)

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