Bruni: «L'area era già edificabile
La firma? È compito dei dirigenti»

«Si dimentica, spero non volutamente, il punto di partenza: esisteva, quando la mia giunta è entrata in carica un Piano regolatore generale che già prevedeva l'edificabilità di quel terreno». È la risposta dell'ex sindaco Roberto Bruni.

«Si dimentica, spero non volutamente, il punto di partenza: esisteva, quando la mia giunta è entrata in carica un Piano regolatore generale che già prevedeva l'edificabilità di quel terreno con destinazione residenziale e volumetria di 45.700 metri cubi, nessun vinolo paesistico». È la risposta dell'ex sindaco Roberto Bruni, interpellato dal sito del L'Eco di Bergamo dopo la conferenza stampa tenuta a palazzo Frizzoni.

«Noi - spiega Bruni, difendendo la scelta - abbiamo soltanto cambiato la destinazione, prevedendo il passaggio da residenziale ad alberghiero, commerciale e direzionale, secondo la richiesta che ci era pervenuta dai proprietari che avevano presentato un Piano integrato di intervento». «Questa destinazione ci sembra preferibile, dal punto di vista urbanistico, a un destinazione residenziale. In ogni caso su quel terreno sarebbero sorti tre condomini di altezza massima di 19 metri, e quindi comunque lo skyline sarebbe stato conpromesso».

«Ognuno si fa il suo giudizio, se era meglio la destinazione residenziale o quella attuale. Io non ho dubbi sul fatto che sia meglio quella attuale».

«Abbiamo poi ottenuto standard in misura consistente, e mi chiedo che fine hanno fatto: come mai l'attuale amministrazione non ha preteso che i provvedimenti viabilistici su via Autostrada, che la società che realizza l'intervento deve fare, non partissero prima o contestualmente all'edificazione».

«Trovo poi veramente spiacevole il riferimento al fatto che la convenzione è stata firmata il 5 giugno del 2009, cioè due giorni prima delle elezioni: perché il sindaco e gli assessori sanno perfettamente che queste convenzioni non le firmano loro, ma le firma il dirigente, e sindaco e assessori nulla ne sanno. È un atto esecutivo dell'approvazione che è avvenuta in consiglio comunale, che risaliva al novembre 2008. La sottolinatura di questa coincidenza temporale è francamente soltanto polemica e molto spiacevole».

«L'ultima considerazione: se l'intervento non piaceva dal punto di vista estetico e procedurale, perché in sede di permesso a costruire non si è imposta una modifica, come ancora si poteva fare. Perché dal punto di vista della morfologia, della sagoma, delle altezze, se quell'intervento non piaceva, qualcosa si poteva ancora fare. Non è stato fatto, e non è stato fatto dal dirigente, non dal sindaco o dall'assessore - voglio essere corretto - di questa amministrazione che invece avrebbe dovuto vigilare sull'operato di dirigente e commissione dilizia».

«Sarà forse il caso di aspettare la fine dell'intervento - conclude Bruni - e poi ciascuno giudicherà: voglio però sottolineare che l'edificabilità di quel terreno era già stata decisa in precedenza da un Prg che aveva già assegnato dei diritti al proprietario di quell'area»

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