Ecomostro, i Beni architettonici:
i costruttori facciano gesto di generosità

Un invito: al privato, per «un generoso gesto». Un sollecito: al Comune, perché convochi al più presto un tavolo di confronto. La duplice richiesta arriva dall'architetto Giuseppe Napoleone, della Sovrintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Milano.

Un invito: al privato, per «un generoso gesto». Un sollecito: al Comune, perché convochi al più presto un tavolo di confronto. La duplice richiesta arriva dall'architetto Giuseppe Napoleone, della Sovrintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Milano, con l'obiettivo di «limitare i danni» del Piano di via Autostrada, il muro-mostro che sta oscurando la vista di Città Alta a chi arriva dall'A4.

Dopo la lettera di presa di distanza dall'opera, la Sovrintendenza non può fare altro per bloccare lo scempio?
«Non siamo in grado di dire come e se si potranno evolvere al meglio le cose. La Sovrintendenza, comunque, auspica vivamente una ripresa dei contatti tra le parti per valutare se sia possibile apportare al progetto le modifiche necessarie per ridurre l'impatto sulla vista di Città Alta».

Insomma ci vuole un miracolo per cambiare le cose.
«O un generoso atteggiamento da parte della proprietà, auspicabile di fronte al danno che sta emergendo. Il proprietario, che mi dicono essere bergamasco, si guadagnerebbe certamente la gratitudine dei suoi concittadini se favorisse una soluzione tesa a restituire almeno in parte alla città e ai visitatori che giungono dall'autostrada quella vista incomparabile».

Dal punto di vista tecnico cosa si può fare a questo punto?
«Occorre studiare il progetto alla luce di quanto già realizzato e se non sarà consentito qualche passo sostanziale, quantomeno si dovrà cercare di limitare il danno arrecato alla prospettiva monumentale con accorgimenti che riguarderanno le opere di finitura, i colori, le luci, il verde e le insegne pubblicitarie».

In pratica non resta che salvare il salvabile.
«Se in un punto della città un palazzo di sei piani si erge davanti allo skyline di Città Alta è ovvio che il panorama verrà alterato per sempre, ma nel nostro caso è necessario fare in modo che la situazione migliori a tutti i costi».

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