«L'oratorio è la casa dei sogni»
Mons. Beschi lo inaugura a Valtesse

«L'oratorio deve diventare una casa di sogni, gioia e vita, perché è necessario sognare, gioire e camminare con gli altri». Il vescovo Francesco Beschi ha inaugurato il nuovo oratorio parrocchiale di San Colombano in Valtesse.

«La nostra società è malata di individualismo e moltiplica iniziative che non sanno trasmettere gioia. L'oratorio deve diventare una casa di sogni, gioia e vita, perché è necessario sognare, gioire e camminare con gli altri. L'oratorio è una casa dove la comunità cristiana esprime il servizio alla gioventù e all'intera comunità civile». Domenica mattina, alla presenza di 400 persone, il vescovo Francesco Beschi ha inaugurato, alla presenza del sindaco Franco Tentorio e dell'assessore Marcello Moro, il nuovo oratorio parrocchiale di San Colombano in Valtesse.

L'intero complesso, costruito nel 1932, è stato ristrutturato per renderlo più funzionale alle nuove esigenze pastorali, educative, sportive, ludiche e tempo libero di bambini, adolescenti, giovani e famiglie, perché diventi «casa per far crescere il cuore», come recitava la frase scelta per l'inaugurazione. Unica in diocesi la sua dedicazione - pensata nel 1986, centenario della morte - al Beato don Luigi Maria Palazzolo, cofondatore della Congregazione delle suore delle Poverelle, una delle figure più significative espresse dal cattolicesimo bergamasco dell'Ottocento in ambito educativo e sociale.

La mattinata è iniziata con un dialogo a braccio del vescovo. «Cosa vuol dire essere vescovo?», ha chiesto un bambino. «Significa avere il cuore sempre più grande per voler bene alle persone». E anche: «A cosa serve l'oratorio?» ha chiesto un ragazzo. «È come il mondo che una persona sogna - ha spiegato monsignor Beschi -. Se vedono gli adulti impegnati e ideali proposti, i giovani sono pronti a mettersi in gioco».

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