Gli Stati generali della casa
Si guarda all'Housing sociale

Sarà la sala «Curò», in piazza della Cittadella, ad ospitare gli «Stati generali della casa» a Bergamo, nell'ambito del convegno «Nuove forme dell'abitare» promosso dall'assessorato alle Politiche della casa del Comune di Bergamo e dall'Ordine degli Architetti.

Sarà la sala «Curò», in piazza della Cittadella, ad ospitare gli «Stati generali della casa» a Bergamo, nell'ambito del convegno «Nuove forme dell'abitare» promosso dall'assessorato alle Politiche della casa del Comune di Bergamo e dall'Ordine degli Architetti.

L'iniziativa - che si terrà il venerdì 23 settembre dalle 9 alle 17 - affronterà anche il tema dell'housing sociale, a Bergamo particolarmente accentuato visto che è una città che invecchia e il suo mercato immobiliare non favorisce la permanenza delle famiglie giovani. Risultano eloquenti, in proposito, i dati forniti di recente dalla pubblicazione «Bergamo in cifre» a cura dell'Ufficio demografico del Comune.

I nuclei di nuova formazione e quelli con figli minori sono peraltro mediamente dotati di minor reddito: per questo riescono a considerare attrattivo l'abitare a Bergamo solo se vi è offerta di case in affitto, se i canoni non assorbono tutte le loro capacità di risparmio e se i quartieri sono dotati di servizi «a misura di bambini» (accessibilità pedonale, spazi verdi, aggregativi, vivacità delle relazioni...).

A ciò si aggiunge anche il bisogno di abitazioni in affitto per governare il fenomeno della rapida accelerazione del numero di sfratti anche in città (nel 2010 gli incrementi rispetto al 2009 sono stati nell'ordine del 60 - 70%).

La necessità per Bergamo di porre l'attenzione sulla «casa» considerandola come questione rilevante nei processi di trasformazione futura del territorio, nasce da una serie di considerazioni:

a) la forte mobilità territoriale che si è venuta a produrre anche come conseguenza del rafforzamento del mega-distretto produttivo (e dei servizi alla produzione) che lega Bergamo con Milano e Brescia;

b) l'incremento della forza attrattiva del capoluogo rispetto al territorio circostante associata alla presenza di funzioni strategiche (che lo stesso PGT punta a consolidare e a potenziare) che portano verso la città utenti e fruitori temporanei;

c) la difficoltà vissuta dall'amministrazione nel dare risposta alle numerose famiglie che domandano una casa popolare anche in relazione all'assenza di una offerta in locazione a costi accessibili (la quota in affitto, pubblico e privato, è ormai inferiore al 20% del patrimonio ad uso abitativo presente nella città);

d) la presenza significativa di popolazione immigrata che, faticando a trovare percorsi «ordinari»di accesso alla casa, impiega modalità improprie e risulta oggetto di forme di sfruttamento che generano tensioni nella città (in particolare nelle aree in cui si registrano concentrazioni importanti);

e) infine la necessità di costruire relazioni sempre più forti e strutturate con il settore dei servizi sociali che in questi anni si è trovato a confrontarsi con domande sempre più complesse rispetto alle quali la mancanza di casa costituisce una parte significativa del problema.

In un momento di fragilità delle famiglie e del mercato economico è necessario orientare gli sforzi verso il difficile compito di dare risposte mediante nuovi servizi abitativi: ciò significa svolgere contemporaneamente una funzione anticiclica sotto il profilo economico, facilitando e favorendo iniziative di Housing sociale che, con il contributo di finanziamenti pubblici, siano in grado anche di rilanciare il mondo dell'edilizia ed il suo indotto.

Non, a caso il settore dell'edilizia convenzionata del Piano di Zona è tuttora in città fortemente attivo. In tal senso il programma dell'assessorato alle Politiche della Casa del Comune di Bergamo è volto ad incentivare e sostenere l'incontro tra la domanda e l'offerta di abitazioni (social Housing) attraverso l'analisi, la valutazione, la promozione ed il coordinamento delle attività sulla «casa», in sinergia con altri enti operanti nel campo (Aler, Regione, etc.), cooperative, associazioni, fondazioni (Casamica, Ance Bergamo, etc.), operatori privati, singoli cittadini.

Parallelamente si pone la questione dell'utilizzo del già costruito, della qualità dell'abitare, di quali siano i nuovi modelli che la struttura sociale ed economica in rapida evoluzione evidenzia rispetto ai tradizionali modelli abitativi.

Risulta altresì centrale la questione del consumo di suolo e della necessità di non riprodurre azioni di urbanizzazione del territorio basate su modelli che la città contemporanea non è più in grado di accettare.

Analogamente il concetto di «sostenibilità» va inteso non solo con riferimento agli aspetti di risparmio energetico, ma anche alla dimensione ambientale, paesistica e di qualità dello spazio pubblico.

Il convegno intende affrontare queste tematiche in collaborazione con le principali realtà istituzionali e associative che operano nel settore della casa, con l'obiettivo di proporre per un confronto costruttivo sulle strategie operative attivabili nel nostro territorio.

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