Auto riciclate, ecco i dettagli:
un giro da un milione di euro

Il giro d'affari della banda che riciclava auto di lusso rubate è stimato in un milione di euro. Emergono nuovi dettagli sull'operazione della polizia stradale di Bergamo e Padova: confermate le sei ordinanze di custodia cautelare, mentre gli indagati sono 45.

Il giro d'affari della banda che riciclava auto di lusso rubate è stimato in un milione di euro. Emergono nuovi dettagli sull'operazione della polizia stradale di Bergamo e Padova: confermate le sei ordinanze di custodia cautelare, mentre gli indagati sono 45.

L'attività aveva preso il via da un episodio avvenuto nel mese di giugno 2010 in provincia di Padova, dove veniva sottoposta a sequestro una BMW X6 priva di targa e con telaio contraffatto risultata rubata in provincia di Brescia. Era in possesso di un cittadino senegalese che la stava esportando in Gambia tramite una ditta di import-export della provincia di Padova.

L'indagine ha condotto al venditore del veicolo, titolare di un autosalone a Bergamo e al sequestro di un altro suv. così si è scoperta in provincia di Bergamo l'organizzazione criminale.

Le vetture venivano “taroccate”, munite di documentazione appositamente costruita, di targhe false, e quindi rivendute in prevalenza a residenti nel Centro Italia che ripartivano a bordo dei fiammanti Suv nella stessa giornata dell'acquisto. Da qui il nome dell'operazione, “Take Away”.

Oppure, secondo metodo, le autovetture comprate in leasing venivano consegnate agli indagati che si occupavano della sparizione e della successiva denuncia di furto nei mesi successivi. Le macchine venivano consegnate a cittadini magrebini che, previo pagamento agli indagati, esportavano i veicoli all'estero utilizzando anche la via del mare, a bordo di traghetti, o via terra attraverso la frontiera di Ventimiglia.

L'attività investigativa è stata resa difficile anche dalla capacità degli indagati, in possesso di apparecchiature che rilevavano microspie e gps, che per evitare i controlli, cambiavano spesso le autovetture utilizzate. Le indagini, coordinate e dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Bergamo, Dott. Giancarlo Mancusi, hanno permesso di raccogliere elementi di responsabilità a carico di 45 indagati e di ottenere l'emissione delle sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, oltre a 15 perquisizioni domiciliari.

Alle prime luci dell'alba di martedì pertanto gli investigatori bergamaschi e padovani, con il supporto di altro personale dei Compartimenti Polizia Stradale del Veneto e della Lombardia, nelle province di Bergamo, Milano e Lecco, hanno portato ad esecuzione i provvedimenti.

Le perquisizioni sono state eseguite, oltre che nei confronti degli indagati, anche presso agenzie di Pratiche automobilistiche, carrozzerie e officine meccaniche: tra l'altro a Curno, Azzano, Stezzano, Treviglio, Ghisalba, Urgnano e Merate.

Una perquisizione anche all'Ufficio Verbali del Comando Polizia Locale del Comune di Bergamo. un vigile si è reso responsabile della emissione di falsi verbali (una sola per ora la multa contestata, risalente al settembre 2010) per attestare la presenza in Italia delle autovetture già esportate all'estero. L'agente della polizia locale è stato deferito in stato di libertà per il reato di falso in atto pubblico e concussione.

Durante le perquisizioni sono state individuate e recuperate altre autovetture di grossa cilindrata (BMW) per un valore commerciale complessivo prossimo a  300.000 euro.

Le sei persone in carcere sono residenti a Stezzano, Bergamo, Azzano S. Paolo: l'accusa è di concorso in riciclaggio e ricettazione.

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