Accise, Cattaneo all'attacco:
paghiamo ancora per l'Abissinia

Sul costo della benzina che paghiamo oggi pesa ancora anche l'accisa per il finanziamento della guerra di Abissinia del 1935 e per il disastro del Vajont del 1963. L'assessore alla Mobilità della Regione Lombardia attacca: e non troviamo fondi per i trasporti?

Sul costo della benzina che paghiamo oggi pesa ancora anche l'accisa per il finanziamento della guerra di Abissinia del 1935 e per il disastro del Vajont del 1963. L'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha intenzione di parlare anche di questo giovedì a Roma, dove è stato convocato il tavolo di confronto con il governo sulle questioni aperte in tema di trasporto pubblico locale.

«Ma chi ha detto che la proposta di finanziare il trasporto pubblico con l'accisa debba necessariamente comportare un aumento del prezzo alla pompa? - si chiede l'assessore Cattaneo -. È noto che la maggior parte del costo di un litro di benzina verde è costituito da accise e imposte e, se andiamo a vedere di cosa sono composte, troviamo voci a dir poco singolari».

Oltre all'Abissinia e al Vajont, paghiamo per l'alluvione di Firenze del 1966, il terremoto del Belice del 1968, e per tante altre voci simili. «Tutte queste ragioni per giustificare l'accisa sono oggi ancora valide - si chiede Cattaneo - oppure è il caso di discutere dove vadano realmente oggi queste risorse? Possibile che si possano introdurre 4 centesimi di euro per far fronte all'emergenza immigrazione e non si possa neppure mettere a tema la possibilità di un finanziamento sul Tpl?».

«A chi, giustamente difende una categoria già abbastanza tartassata come quella degli automobilisti - continua l'assessore - dico che bisogna riflettere sui veri motivi d'incremento dei prezzi del carburante: nell'ultimo anno il carburante è aumentato del 15 per cento, ovvero 25 centesimi al litro, a fronte di un aumento del petrolio solo del 6 per cento, con un andamento variabile: da aprile scorso il prezzo del petrolio è sceso da 115 a 85 dollari al barile. Su tutto questo credo sia opportuna un'attenta riflessione».

Anche di questo dunque si parleràa a Roma, nell'appuntamento frutto dell'incontro con il ministro Raffaele Fitto svoltosi giovedì scorso. Oltre ai presidenti delle Regioni vi prenderanno parte anche gli assessori ai Trasporti.

«Andiamo a Roma per cercare una soluzione, che permetta di azzerare i tagli ai finanziamenti per il trasporto pubblico - ha detto Cattaneo-. Il nostro obiettivo è fare in modo che nessun treno venga tagliato e che i pendolari che utilizzano il servizio non debbano subire ulteriori aumenti. Siamo d'accordo quando si parla di tagli agli sprechi, a patto che non vengano confusi con i servizi necessari e irrinunciabili come il trasporto pubblico».

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