Tv in officina? Pc con internet?
Va pagato il canone Rai speciale

In questi giorni molti liberi professionisti, artigiani e possessori di partita Iva hanno ricevuto dalla Rai la richiesta di pagamento per un misterioso «canone speciale TV-ultimo sollecito». Va pagato da chi ha un tv in officina o anche solo un pc connesso a internet.

In questi giorni un buon numero di liberi professionisti, artigiani e possessori di partita Iva ha ricevuto dalla Rai la richiesta di pagamento per un misterioso «canone speciale TV -ultimo sollecito». La tassa va pagata da chi ha un tv in officina o anche solo un pc connesso a internet.

È quanto spiega Federconsumatori, alla quale gli interessati si sono rivolti per chiarimenti. La prima anomalia, spiega l'associazione, sta nel fatto che si parla di «ultimo sollecito», dalla forma intimidatoria,  quando in realtà si tratta del primo avviso che la gente riceve.

Spiega Umberto Dolci: «Abbiamo verificato che la Rai sta facendo pesca a strascico, inviando ai detentori di attività varie una lettera dove si dice che “la detenzione di un apparecchio televisivo senza la corresponsione del canone di abbonamento costituisce una violazione tributaria soggetta a sanzioni di legge ed espone l'utente ad accertamento tributario e ad eventuale procedura di esecuzione forzata nel corso della quale il debitore risponde dell'adempimento dei propri obblighi con tutti i Suoi beni (D:L: 203/2005)”».

Si tratta - dice Federconsumatori - di una forma eccessivamente cruda per ricordare ai cittadini quando e perché in alcuni casi si deve  stipulare un «abbonamento a canone speciale Tv». «L'obbligo - ha appurato l'associazione dei consumatori della Cgil - scaturisce dall'applicazione del seguente  regio decreto mai abrogato: “Devono pagare il canone di abbonamento speciale coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell'ambito familiare, o che li impiegano a scopo di lucro diretto o indiretto. R.D.L.21/02/1938 n.246 e D.L.Lt.21/12/1944 n.45”».

In sostanza il canone speciale tv si applica a coloro i quali nel proprio laboratorio, in ufficio, in officina, ecc… hanno installato un apparecchio televisivo e/o un computer con collegamento internet, tramite il quale è possibile ricevere i programmi Rai.

Federconsumatori «nel ribadire che i cittadini/utenti hanno diritto ad un trattamento  improntato alla cortesia anche formale,  e a un'informazione trasparente e completa,  ricorda che, coloro i quali  non si trovano nelle situazioni sopra descritte  non devono avere nulla da temere e possono ignorare il sollecito indebitamente inviato loro».

Un caso limite è rappresentato per esempio dal pc portatile che l'artigiano o il professionista si porta avanti e indietro da casa al lavoro. Se c'è connessione a internet, allora il canone speciale probabilmente è dovuto: ma è solo un'ipotesi. Ai posteri - o meglio a mamma Rai - l'ardua sentenza.

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