Vittorio Emanuele: iscritti record
Le aule sono utilizzate a rotazione

Boom di iscrizioni all'istituto Vittorio Emanuele che, pur di accogliere tutti gli studenti che volevano iscriversi al corso a indirizzo turistico, anche in assenza di spazi disponibili, non ha esitato a sperimentare l'utilizzo delle aule a rotazione.

La scuola come luogo di elaborazione e di trasmissione della cultura e della conoscenza, come ambiente educativo, luogo di confronto vivace, di partecipazione e di innovazione. La scuola come comunità in cui tutti lavorano per perseguire obiettivi comuni. È un'immagine forte quella tratteggiata sabato mattina in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico.

Riunite nel piazzale dell'istituto superiore Vittorio Emanuele le numerose autorità hanno, a diverso titolo, ricordato e sottolineato l'importanza e il ruolo della scuola. «I nostri ragazzi - ha dichiarato Patrizia Graziani, dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale di Bergamo - sono al centro di un sistema educativo e formativo che vuole qualificarsi serio e rigoroso, e al tempo stesso accogliente, in grado di coltivare e premiare le eccellenze, promuovere inclusione e integrazione, attento alle situazioni di maggiore fragilità, ricercando l'alleanza educativa con le famiglie, con le istituzioni, con il territorio in un clima di relazioni positive e di collaborazioni efficaci».

Nel suo intervento Patrizia Graziani ha posto l'accento sul ruolo centrale dell'orientamento, il valore aggiunto dato dalla presenza dell'università, la risorsa rappresentata dalle scuole tecniche. «Nell'ampia e qualificata offerta formativa territoriale – ha sottolineato la dirigente – vi è la necessità di potenziare l'istruzione tecnica».

Ma la scuola è anche una comunità, come ha ricordato il vescovo Francesco Beschi: «Lo studio vi arricchisce per il lavoro, ma gli sguardi che a scuola incrociate con i compagni, i professori e con tutti coloro che vivono questa realtà sottolinea l'aspetto comunitario della scuola».

Da parte loro, invece, i ragazzi hanno rivendicato il loro ruolo. «La nostra non è una generazione di certo viziata - hanno sottolineato Niccolò Fabrizi e Jacopo Rota, rispettivamente presidente uscente della Consulta studentesca e rappresentante del Vittorio Emanuele -. Abbiamo davanti grandi sfide e dobbiamo essere protagonisti di tutti i cambiamenti che ci attendono. Questo sarà un anno per dimostrare di essere coraggiosi e per rivendicare il diritto al proprio futuro».

Una scuola, quella bergamasca, ricca di esperienze positive e sempre pronta a risolvere ogni tipo di problema. Come nel caso dell'istituto Vittorio Emanuele (nel 2012 la scuola compie i 150 di fondazione) che pur di accogliere tutti gli studenti che volevano iscriversi al corso a indirizzo turistico, anche in assenza di spazi disponibili, non ha esitato a sperimentare l'utilizzo delle aule a rotazione.

«Non abbiamo aule a sufficienza - ha spiegato il dirigente Pietro Fusco - così tre classi alla volta ruoteranno sulle aule che restano vuote perché gli alunni sono impegnati in altre attività. Tutte le classi dell'istituto a turno dovranno far fronte a questo disagio che, per ogni turno di rotazione, durerà per circa 28 giorni. Un disagio sopportabile che ci ha permesso di non rifiutare nessuna iscrizione. È una situazione transitoria – ha auspicato il dirigente – che dal prossimo anno scolastico dovrebbe trovare soluzione mettendo in capo ad un altro istituto, con più aule a disposizione, l'indirizzo turistico».

Presenti alla cerimonia che si è conclusa con l'alzabandiera e l'inno di Mameli intonato dai cadetti dell'Accademia della Guardia di Finanza sulle note del Corpo Musicale di Cornale (Pradalunga), anche il presidente del Consiglio d'istituto, Carlo Cerasani, il sindaco Franco Tentorio, il presidente della Provincia Ettore Pirovano e Giovanni Casadidio, capo di Stato Maggiore dell'Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo.

Tiziana Sallese

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