La prima frana nel '37, la 2ª nel 2002
ma i fondi regionali arrivano adesso

A distanza di nove anni la pratica è stata ripresa in mano e sono stati trovati i soldi: 500.000 euro a fondo perduto che serviranno a mettere in sicurezza il versante vallivo sul fianco dell'altopiano di Casnigo che guarda la valle del Serio.

A guardare le immagini non è difficile intuire che si riferiscano a molti anni fa. Per la precisione al 1937, l'anno in cui a Casnigo, nella zona denominata «Cornalunga» o «Rasga», sul margine ovest del promontorio formato da conglomerato chiamato «Agher», franò un'imponente massa di terra (un fronte di 200 metri e una profondità di 30) all'interno di una galleria scavata per raggiungere i banchi di argilla sfruttata a scopi commerciali.

Era il 13 giugno. La frana investì in pieno, distruggendole, due centrali idroelettriche. Si salvò la moglie del custode della centrale che si era allontanata dal luogo del disastro con i due figli in braccio. Al momento della disgrazia si trovavano nella galleria, per lavoro, due operai di Casnigo, Luigi Meloni e Giovanni Franchina, rispettivamente di 36 e 23 anni, che persero la vita.

Nel 2002 un nuovo smottamento: il Comune avviò delle indagini e segnalò alla Regione la situazione di rischio. Ora a distanza di nove anni la pratica è stata ripresa in mano e sono stati trovati i soldi: 500.000 euro a fondo perduto che serviranno a mettere in sicurezza il versante vallivo sul fianco dell'altopiano di Casnigo che guarda la valle del Serio.

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