Mercato chiuso alle 13 allo stadio
per le partite della serie B

Soddisfatti gli ambulanti bergamaschi per la decisone presa da Comune e Questura sulla chiusura anticipata del mercato di Piazzale Goisis nelle giornate di campionato di serie B. I commercianti aderenti a Fiva Ascom e Anva Confesercentri si sono riuniti mercoledì scorso nella sede dell'Ascom di Bergamo per discutere di quanto approvato dall'amministrazione comunale e dalle forze dell'ordine.

Erano presenti una quarantina di ambulanti, la stragrande maggioranza degli operatori presenti sul piazzale dello stadio. Per 12 giornate, tante quante l'Albino Leffe giocherà in casa, il mercato chiuderà entro le tredici, pena la restrizione dell'orario alle 11,45 nel caso che gli operatori non rispettassero la disposizione. Nelle giornate di Campionato con partite a rischio la chiusura sarà ulteriormente anticipata a mezzogiorno. Per il mese di ottobre la prima giornata di Campionato che interesserà operatori e consumatori sarà sabato 22 ottobre.

Per l'occasione gli ambulanti promuoveranno una campagna di comunicazione per informare i loro clienti. Al mercato dello Stadio sono presenti 56 operatori (52 ambulanti e 4 agricoli). Il mercato lo scorso anno era stato spostato da Piazzale Goisis in viale Marzabotto per assicurare alle forze dell'ordine la massima tranquillità in occasione delle partite al sabato di Atalanta e AlbinoLeffe.

«Viale Marzabotto - recita una nota dell'Ascom - non era stata per i commercianti una sistemazione soddisfacente sia a causa della sua conformazione logistica, inadeguata dal punto di vista funzionale, che per l'orario ridotto: alcuni degli ambulanti erano, infatti, costretti a chiudere entro mezzogiorno, penalizzando fortemente il mercato. Negli ultimi mesi Fiva-Ascom aveva inoltrato all'Amministrazione Comunale la richiesta che il mercato ritornasse nella sua sede naturale ed dall'inizio di settembre il mercato in piazzale Goisis ha riperso secondo gli orari consueti dalle 7 alle 14, con grande soddisfazione da parte di operatori e consumatori».