Rifiuti tossici a Castel Volturno
Sui sacchi le scritte di Bergamo

È stato il pentito Emilio Di Caterino, ex affiliato al clan dei Casalesi, a far scoprire tonnellate di rifiuti seppelliti da anni sotto il parcheggio del resort «Hyppo Campus» a Castel Volturno. Quei rifiuti sarebbero riconducibili alla Bergamasca.

È stato il pentito Emilio Di Caterino, ex affiliato al clan dei Casalesi, a far scoprire tonnellate di rifiuti seppelliti da anni sotto il parcheggio del resort «Hyppo Campus» a Castel Volturno. E quei rifiuti sarebbero riconducibili alla Bergamasca. Secondo fonti investigative, infatti, sui sacchi di juta ritrovati durante un sopralluogo, eseguito venerdì scorso, ci sarebbero scritte che riportano alla nostra provincia. Questo non significa automaticamente che i rifiuti contenuti, ridotti ormai a una massa compatta di colore grigio-azzurro, provengano da Bergamo.

Dalla questura di Caserta non arrivano conferme ufficiali ma solo un comunicato stampa, che specifica il ritrovamento, in un'area di 17 mila metri quadrati finita sotto sequestro, di «ingenti quantitativi di rifiuti speciali, tossici e pericolosi». L'intervento è stato eseguito dalla Squadra mobile di Casal di Principe e dal commissariato di Castel Volturno, nell'ambito di indagini coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli.

L'inchiesta della Dda prosegue ora per identificare gli industriali che pagavano i clan dei Casalesi per smaltire illegalmente i loro rifiuti tossici. Che tra questi ci fossero anche imprenditori di Bergamo e provincia, è ancora presto per dirlo.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 12 ottobre

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