Il Comune ricorda gli anni bergamaschi di Papa Giovanni

Publicazione in 30 mila copie distribuito da Palafrizzoni. L’autore è il giornalista de «L’Eco» Emanuele Roncalli

«Dilettissima Bergamo», terra natale amata e sempre viva nei ricordi di un Papa che «per tutta la vita si sentì un emigrante, con il cuore rimasto qui». «Dilettissima Bergamo»: è un’espressione ricorrente nelle lettere di Angelo Roncalli indirizzate negli anni a vescovi e sindaci della nostra città, testimonianza di un legame profondo con i luoghi della sua formazione e dei primi anni di sacerdozio. «Dilettissima Bergamo» (Edizioni Velar) è anche il titolo scelto dall’autore Emanuele Roncalli, giornalista de «L’Eco di Bergamo», per l’agile libretto promosso da Palafrizzoni in occasione del 50° anniversario dell’elezione al soglio pontificio del Papa bergamasco. Stampata in trentamila copie grazie al contributo di diversi sponsor, Ospedali Riuniti in testa, la sintetica pubblicazione non sarà «distribuita a pioggia – puntualizza il presidente del consiglio comunale Marco Brembilla –, bensì in modo mirato a parrocchie, scuole, biblioteche, circoscrizioni. La si potrà ritirare all’ufficio relazioni con il pubblico del Comune, e in occasione delle prossime aperture straordinarie di Palafrizzoni, la prima delle quali è prevista per il 9 novembre». «Esiste una letteratura sterminata su Papa Giovanni, ma gli anni della sua giovinezza, trascorsi a Bergamo, sono poco conosciuti – osserva Roncalli –. È utile quindi un approfondimento in questo senso». Il racconto scorre lieve tra episodi, citazioni di lettere, luoghi della città che incrociarono la vita del Beato: gli studi in Seminario, l’apertura della Casa dello studente a palazzo Marenzi, gli scritti dedicati al duomo e alla basilica di Santa Maria Maggiore, l’attività di cappellano militare al Ricovero Nuovo della Clementina, il servizio prestato all’Infermeria presidiaria in Borgo Santa Caterina e all’ospedale di riserva del «Banco Sete», in via Broseta. E poi i viaggi e gli incontri durante l’attività di segretario del vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi, uomo «autorevole, molto dinamico e ricco di iniziative», scrive l’autore del volumetto. «Per Papa Roncalli, Bergamo fu una vera palestra di vita – commenta monsignor Gianni Carzaniga, parroco di Sant’Alessandro in Colonna –. Spesso l’immagine di questo Pontefice è associata a un cliché un po’ dolciastro, che si può superare conoscendo meglio le vicende della sua vita. Il periodo dopo la morte del vescovo Radini Tedeschi, come poi le missioni in Bulgaria, Turchia, Francia, il Patriarcato a Venezia, furono segnati anche da momenti di isolamento e di difficoltà, che egli affrontò sempre affidandosi alla Provvidenza e dimostrandosi innamorato della sua missione».Presto al Beato Giovanni XXIII sarà intitolato anche il nuovo ospedale cittadino: «Ormai, per noi addetti ai lavori, la struttura che sta sorgendo alla Trucca è semplicemente "il Papa Giovanni" – osserva il direttore amministrativo dei Riuniti Giampietro Benigni –. Un nome che pian piano diventerà familiare per tutti i bergamaschi: anche per questo abbiamo aderito volentieri all’iniziativa di questa pubblicazione».(23/10/2008)

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