Operazione antibracconaggio: recuperate armi a Endine e Ardesio

Due operazioni di prevenzione e controllo del territorio sono state compiute dal Corpo di Polizia Provinciale. Ad Ardesio ed Endine sono state rinvenute e sequestrate armi clandestine utilizzate per atti di bracconaggio. In un primo controllo una pattuglia del Nucleo Ittico Venatorio del Corpo di Polizia Provinciale ha effettuato una perlustrazione dei territori nel Comune di Ardesio, in alta Valle Seriana. Giunti in località La Mandra gli agenti hanno notato in una radura alcune mele posizionate sul terreno, segno di un’attività di pasturazione per ungulati (cervi e caprioli).Insospettiti per l’attività di pasturazione, finalizzata verosimilmente ad azioni di bracconaggio, gli agenti hanno ispezionato il territorio e hanno individuato un grosso abete, su cui risultavano posizionati, ad un altezza di circa 10/12 metri una struttura di legno utilizzata probabilmente come appostamento durante l’illecita attività di caccia. Inoltre, hanno individuato sul terreno due bossoli esplosi, di fucile a canna liscia calibro 12, tutti elementi che hanno contribuito a confermare i sospetti.Alla stessa altezza della rudimentale, nascosto in mezzo a rami, è stato notato un pezzo di tessuto mimetico. Tale artificio poteva in realtà essere il contenitore di strumenti o arnesi utilizzati per attività di bracconaggio, quindi gli agenti con corda, imbracatura e moschettoni hanno raggiunto la cima dell’albero.L’involucro era un tubo rivestito da teli mimetici, nascosto dai rami di abete e chiuso ermeticamente, all’interno del quale vi era un fucile da caccia a canna mozza semiautomatico con matricola abrasa sia sulla carcassa che sulla canna, e 15 cartucce caricate a pallettoni o a palla unica (munizioni vietate in Zona Alpi e destinate all’abbattimento di fauna selvatica di grosse dimensioni, quali caprioli e cervi).Un secondo accertamento è avvenuto ad Endine Gaiano, nella località Le Piane, Valle dei Cerrri e Valle dei Fondi, ove erano programmati specifici servizi antibracconaggio. Gli agenti del Nucleo Ittico Venatorio hanno recuperato un fucile caricato con due cartucce a palla unica, un mezzo di caccia non consentito, e con il numero di matricola non visibile. Si tratta di una doppietta di marca italiana di calibro 12 con matricola abrasa, idonea all’impiego e considerata quindi arma comune da sparo clandestina. Sono state recuperate anche 18 munizioni.(23/07/2008)

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