La Regione vieta l’uso di olio combustibile per gli impianti di case e condomini

In attesa che il Tar si pronunci sul ricorso presentato dall’Asssopetroli, la Regione Lombardia ha confermato giovedì scorso che da venerdì 1 ottobre scatta il divieto di utilizzare l’olio combustibile per gli impianti di case e condomini nelle zone critiche della Lombardia (Milano/Como/Sempione, Bergamo e Brescia). Entra così in vigore la delibera del 17 maggio di quest’anno della Giunta regionale, finita poi al Tar.

Il tribunale amministrativo regionale, che per il momento non si è espresso sul ricorso, potrà considerare i dati sulla nocività dell’olio combustibile che sono stati confermati dal Rapporto intermedio di una ricerca realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente in accordo con la Regione Lombardia e con il coinvolgimento di vari istituzioni ed enti, tra cui l’Assocostieri e l’Unione Petrolifera.

"Con il divieto dell’olio combustibile negli impianti di riscaldamento delle abitazioni singole e dei normali condomini - ha spiegato Formigoni, annunciando l’entrata in vigore del provvedimento - si otterrà l’effetto di ridurre l’emissione di circa 200 tonnellate di polveri sottili (PM10 primario), circa il 5% del totale delle emissioni nel periodo in cui gli impianti sono in funzione".

Il Rapporto intermedio del Ministero dell’Ambiente conferma infatti i dati già forniti dall’assessorato alla Qualità dell’Ambiente con il supporto scientifico dell’ARPA, (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) sulle emissioni nell’atmosfera di sostanze inquinanti prodotte dalla combustione di olio combustibile negli impianti termici civili e quindi sulla sua nocività.

Ecco i dati che accompagnano la delibera della Giunta

· le polveri fini emesse dall’uso dell’olio sono fino a cento volte superiori a quelle del metano e fino a 10 volte a quello del gasolio;

· l’anidride solforosa è emessa in quantitativi 300 volte superiori a quelli del gas naturale e fino al 50% superiori al gasolio;

· gli ossidi di azoto emessi dall’olio sono in misura da tre a sette volte superiori al metano e da due a tre volte superiori al gasolio;

· i metalli pesanti, in particolare il nickel presente in maniera significativa nell’olio combustibile, sono composti di provata tossicità per l’organismo umano e più in generale per gli ecosistemi;

· l’anidride carbonica, principale gas ad effetto serra, è emessa in quantitativi leggermente superiori dalla combustione dell’olio combustibile rispetto al gasolio, ma soprattutto rispetto al gas naturale, che pure contribuisce all’effetto serra a causa delle perdite nel sistema di produzione e di distribuzione.

Deroghe sono previste per i grandi impianti (quelli con potenzialità termica superiore ai 10 mw) per le difficoltà tecniche di conversione di queste utenze, a condizione che vengano rispettate alcune prescrizioni tecniche relative alle emissioni specificate nel provvedimento della Giunta regionale. la deliberazione.

(25/09/2004)

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